Antonio Cannavacciulo, famoso chef partenopeo e giudice di Masterchef Italia, ha una regola ben precisa secondo la quale non si siede mai a tavola con un cliente, unica eccezione è stata Diego Armando Maradona quando è stato ospite del suo ristorante stellato. E la cosa non stupisce minimamente. Il pibe de oro, infatti, per Napoli rappresenterà sempre una sorta di divinità calcistica. Per questo motivo nulla gli veniva legato.
A raccontare l’evento è stato lo stesso Cannavacciuolo in diverse interviste. Era il 2006 quanto Maradona arriva a sorpresa a Villa Crespi e soggiornò per quattro giorni. In quell’occasione il calciatore argentino era diretto in Germania per assistere ai mondiali di calcio, ma fece tappa in Italia e si fermò a Villa Crespi. Con lui, tra gli altri, c’era anche l’ex calciatore Salvatore Bagni.
“Mi chiamavano i giornalisti da mezza Italia e io rispondevo a tutti che era una bufala e che lui non era lì. Diego mi aveva chiesto di non dire della sua presenza e io rispettai la sua privacy. Quando si venne a sapere che effettivamente era mio ospite, in mezz’ora c’era la folla di gente davanti ai cancelli. Di lui ho il ricordo di una persona buona, di cuore. L’unico strappo alla regola che mi concessi fu sedermi al tavolo proprio con lui. Prima di allora avevo cenato una sola volta a Villa Crespi, il giorno del mio matrimonio, e non mi ero mai seduto a tavola con un cliente. Ma lui era speciale, era Maradona, il mio idolo”
In altre occasioni, Cannavacciuolo ha spiegato che Maradona amava la pasta con il pesce e in particolare avrebbe fatto il bis di spaghetti con le vongole (come dargli torto!)
Per questo motivo la notizia della morte prematura di Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, è arrivata come un grande dispiacere nella vita di Cannavacciuolo.
“Ho avuto la sensazione di aver perso qualcuno di caro, di vicino a me. Forse chi non nasce e vive a Napoli non può comprendere questo lutto così forte: quando giocava e vinceva con il Napoli, regalava attimi di felicità, faceva scomparire i problemi di tutta la città. Maradona è stata la nostra rivincita, l’urlare “noi c’abbiamo Maradona” era qualcosa d’incredibile. Me lo ricordo ancora quando avevo dieci anni e mio zio mi portò allo stadio a vedere il Napoli: “Guardalo bene, quello è Maradona”.