Anche se non ci saranno più film nel franchise cinematografico della DC Comics nella sua forma attuale, Aquaman e il regno perduto, capolinea della saga, non poteva astenersi dalla tradizione della scena supplementare durante o dopo i titoli di coda. In questo caso, è una singola sequenza mid-credits, che non ha altro scopo se non divertire con un’ultima gag prima di salutare per sempre il DC Extended Universe. Attenzione, seguono spoiler!
Il film finisce con Arthur Curry/Aquaman (Jason Momoa) che rende pubblica l’esistenza di Atlantide e chiede di entrare a far parte delle Nazioni Unite, e mentre lui fa il suo discorso su Ellis Island il suo fratellastro Orm (Patrick Wilson), in incognito sulla terraferma dopo aver finto la propria morte, si trova non tanto lontano, a Coney Island, dove sta assaporando una delle prelibatezze umane descrittegli da Arthur: un cheeseburger con birra e patatine (la cameriera è interpretata da Ingrid Bisu, la moglie del regista James Wan). Il mid-credits aggiunge una nota umoristica a quel momento: Orm nota sul tavolo uno scarafaggio, che in una scena precedente era stato spacciato come altro pasto delizioso per gli umani (in realtà una burla di Arthur), e lui, che già prima lo aveva apprezzato, aggiunge la bestiolina al panino.
Con questa gag finisce l’epopea del DC Extended Universe, durata poco più di dieci anni e quindici film, a partire da L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, uscito nell’estate del 2013. Un franchise sempre meno in sintonia con le preferenze del pubblico (al netto del fattore pandemico, l’ultimo successo commerciale del franchise risale al 2019). Per questo motivo, già alla fine del 2022, è stato annunciato che un reboot di questo universo arriverà al cinema nel 2025, sotto la supervisione di James Gunn e Peter Safran. Quanto a Jason Momoa, si fa sempre più insistente la voce che continuerà a far parte del mondo DC, ma con un personaggio nuovo: Lobo, cacciatore di taglie alieno.