Il film Brave ragazze finisce con l’arresto di Maria (Serena Rossi) e delle sue complici. Hanno avuto una condanna lieve perché i giudici e l’opinione pubblica hanno considerato che fossero brave ragazze indotte a delinquere dalle loro condizioni di vita. Quando Anna (Ambra Angiolini) esce dal carcere trova ad accoglierla i suoi bambini ma anche il commissario Giovanni Morandi (Luca Argentero).
Facciamo un riepilogo per spiegare come si è arrivati al finale del film. A Gaeta, nel 1982, quattro rapinatrici improvvisate mettono a segno diversi colpi. La polizia, nella fattispecie il commissario Morandi, venuto da Torino, brancola nel buio. Le quattro donne provano a portare avanti la loro vita un po’ scombinata senza dare troppo nell’occhio.
Una delle ragazze, Chicca (Ilenia Pastorelli) se ne va in Inghilterra a studiare, decisa a non perseverare, mentre le altre tre organizzano altre due rapine. Una di loro Anna (Ambra Angiolini) nel frattempo, si fa assumere come cameriera dal commissario per tenere sotto controllo l’eventuale progredire delle indagini, entra in confidenza con lui e ne nasce una storia.
Una delle tre amiche, Maria, che viene regolarmente picchiata dal marito, durante una lite, resa più sicura dal gruppo e dal successo nelle rapine, si ribella, ammazza il coniuge e con la complicità delle sue complici cerca di occultare il cadavere. Invano, il cadavere viene ritrovato e si indaga quindi sul delitto.
Il giubbotto rinvenuto sul cadavere viene riconosciuto dal direttore della banca che ha subito la rapina. La casa del morto viene perquisita e nei peluche collezionati da Maria, vengono ritrovati i soldi del bottino. Piano piano il commissario intreccia le fila dell’indagine e interroga Maria, la moglie del morto e le sue amiche. Maria viene arrestata e così anche le sue complici.