C’è ancora domani finisce con il personaggio di Delia che la mattina della veglia di suo suocero, anziché rimanere a casa a continuare ad accogliere parenti e parenti, si avvia verso i seggi elettorali per fare una cosa storica: partecipare al primo voto politico aperto alle donne in Italia. Con indosso una camicia comprata per l’occasione con i suoi risparmi segreti, Delia si avvia al seggio e, dopo aver votato sulle schede, esce ed incontra la figlia Marcella, e le sorride. Giunge però al seggio anche il violento marito Ivano, che aveva scoperto dove stava andando a causa della lettera con la tessera elettorale che le era caduta sull’uscio di casa, senza accorgersene. Moglie e marito si guardano, lui dal basso e lei dall’alto, divisi da una fiumana di elettori, vecchi e nuovi. Dopo una vita come moglie maltrattata e madre carica di sofferenza e sacrifici per i suoi figli, è lei ad aver compiuto per una volta un gesto eroico, epocale: aver contribuito con il suo voto, quello di una donna, a regalare all’Italia del Dopoguerra un futuro migliore per tutte le mogli e madri in difficoltà.
C’è ancora domani è un film agrodolce diretto da Paola Cortellesi, il suo primo da regista. La storia del lungometraggio in bianco e nero racconta di Delia (Paola Cortellesi), moglie di Ivano e madre di tre figli. Siamo nella seconda metà degli anni ’40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.
L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.
Presentato in anteprima italiana alla 18° Festa del Cinema di Roma, C’è ancora domani è il primo film da regista per l’attrice Paola Cortellesi, qui anche interprete principale e co-sceneggiatrice assieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda. Prodotto da Wildside, il film è approdato nelle sale a partire da giovedì 26 ottobre con Vision Distribution, ottenendo ottimi incassi. Nel cast, anche Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano.