Per molti Ursula Andress è ancora racchiusa tutta nel frame che la vede uscire dalle acque dei Caraibi indossando lo storico bikini di Honey Ryder, la prima Bond girl della storia del cinema. Il film, ovviamente, è 007 – Licenza di uccidere, in originale Dr. No, che uscì negli States proprio l’8 maggio 1963. Qui un aitante e fascinoso Sean Connery porta sullo schermo l’unico e solo agente segreto al servizio di sua Maestà. Sprezzante del pericolo e con un evidente propensione per la conquista femminile.
Da quel 1962, però, è passato qualche decennio e Ursula Andress ancora non si spiega come quella parte le abbia costruito tanto clamore intorno. D’altronde, come ama ricordare, non ha fatto altro che indossare un costume da bagno realizzato da lei stessa visto che quello proposto dalla produzione non le piaceva. Ricordi, questi, che ancora oggi le fanno compagnia nella vita ritirata che svolge tra Roma, più precisamente nei pressi di Zagarolo, e la Svizzera. Bernese di nascita, infatti, la Andress non ha mai definitivamente abbandonato la sua terra natale, dimostrando sempre di possedere anche un forte senso pratico e rigoroso tipico della popolazione svizzera.
La stessa indole senza fronzoli che le ha fatto crescere da sola il figlio Dimitri, avuto a 44 anni dalla relazione con l’attore Harry Hamlin, incontrato sul set di Scontro tra Titani del 1979 (dove interpretava Afrodite). Allo stesso modo, poi, ha gestito sempre tute le sue risorse finanziarie senza affidarsi mai a nessun tipo di consulente.
La Andress, infatti, ha imparato a sviluppare un certo distacco e senso pratico nei confronti della vita fin da bambina. Il nonno, progettista di giardini, la faceva lavorare duramente nelle serre insegandole proprio il rispetto e la disciplina. Un’esperienza che, ancora oggi a 88 anni, l’attrice ricorda in questo modo:
Una lezione enorme la sua. Mi ha dato la forza di affrontare qualsiasi ostacolo nella vita
Quello che emerge, dunque, è un’immagine molto concreta di quella che venne definita “la donna più bella del mondo“. Che ebbe relazioni con i divi più ambiti.
Tra tutti spiccano i nomi di James Dean, conosciuto poco prima del suo tragico incidente, ma anche Alain Delon, Jean-Paul Belmondo e Marlon Brand. Solo Belmondo, però, pare sia rimasto nel suo cuore. “Era l’uomo più passionale e seducente del mondo“, ha detto.