Ahmed Mahmood, nato nel 1960, è il padre di Mahmood, il cantante di origini egiziane che ha vinto a Sanremo con Soldi, il brano che parlava proprio di lui, il genitore che andò via di casa nel 1998, quando l’artista aveva 5 anni. L’uomo si è rifatto una vita con un’altra donna – la quarta moglie – e oggi ha un’altra figlia, sorellastra di Mahmood, nata nel 2012. Per un periodo ha abitato a Trezzano sul Naviglio.
Sulle colonne del Quotidiano Nazionale, Ahmed però smentisce che il rapporto tra lui e suo figlio Alessandro Mahmood sia stato così difficile, pur ammettendo che non si sentono da un anno, e gli ha chiesto di rinunciare al suo cognome, visto che dice di essere stato abbandonato e di non volerlo più sentire. Glielo ha chiesto privatamente e pubblicamente e ha dichiarato che sta pensando di rivolgersi ad un legale.
“È vero che mi sono rifatto una vita ma non ho mai abbandonato Alessandro: ci sono foto di noi due al parco, in momenti di vacanza, in diverse occasioni, anche in Egitto. Andavamo a mangiare fuori insieme, è anche venuto a casa mia quando vivevo a Trezzano sul Naviglio, ha preso in braccio la sua sorellina (che ho avuto da un’altra donna) che ora ha 11 anni e mezzo”
“Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale. Ho anche provato a chiederglielo ma mi ha risposto di no. E sto valutando se rivolgermi a un legaleï”. Nonostante questo però, vorrebbe riallacciare i rapporti: “Io gli voglio molto bene, è mio figlio. Sono orgoglioso di lui e del suo successo. Mi sono emozionato quando una volta, mentre eravamo fuori a cena e lui era già famoso, veniva avvicinato da ragazzi che gli chiedevano l’autografo. Ma la cosa del cognome non mi va giù”
Riguardo “Soldi”, la canzone di Mahmood che si riferisce a lui, Ahmed spiega: “Non è vero che pensavo solo ai soldi, anzi. Come se fossi interessato solo alle cose materiali. Io ho sempre voluto parlare con mio figlio e mi ritengo un uomo dalla mentalità aperta: da musulmano ho accettato tutti i riti cattolici nella mia prima famiglia. Sono stato ricoverato in ospedale per una brutta malattia, prima all’ospedale San Paolo e poi in Egitto durante il periodo Covid. Alessandro lo sapeva, gli ho chiesto di venirmi a trovare ma non è mai venuto. Io ci sono rimasto male”.
Al Venerdì Mahmood, in passato ha spiegato alcune cose sulla separazione dei genitori: “Fu come se non fosse successo niente, anche se ogni volta, mentre lo dico, mi fa strano. Mamma mi portò dallo psicologo che confermò non avevo niente. Mio padre in quel periodo rimase a Milano, ma veniva a prendermi tutti i weekend”.