Art the Clown nasce dalla mente di Damien Leone che tra il 2008 e 2011 dirige due corti, The 9th Circle e Terrifier, con protagonista un pagliaccio malvagio. Così spaventoso e sanguinario da diventare l’oggetto di una appassionato passaparola tra i fan. Come in una fiaba (nera), Leone decide allora di dar vita a un franchise cinematografico con tre film: l’antologia All Hallows’ Eve (2013), e i due spin-off Terrifier (2016) e Terrifier 2 (2022). Che saranno completati il prossimo novembre da Terrifier 3, di cui è uscito un teaser trailer ricco di dettagli.
Ma qual è la storia di questo personaggio? Vissuto nella città di Miles County, questo mostro si palesa nella notte di Ognissanti a caccia di vittime. Di cui, ovviamente, fa scempio. Il suo punto d’origine è il Luna Park cittadino dove “lavora” nell’attrazione Terrifier, un gioco labirintico a tema pagliacci. Dopo aver ucciso la bimba Emily Crane, scompare. Salvo poi tornare a cadenza regolare, massacrando a destra e sinistra, dando l’illusione di scomparire. Per poi ricomparire più furioso che mai.
Alto e magro (è interpretato da David Howard Thornton), Art the Clown indossa un costume bianco e nero e un cappellino. Con i deni marci, gli zigomi sporgenti e il naso aquilino è l’antitesi del personaggio rassicurante. Anche grazie all’armamentario che porta sempre con sé per dilaniare le prede.
Modellato su Charlie Chaplin, Art non parla, gesticola e basta. E quando trova qualcuno da uccidere, prima lo sommerge di scherni e poi lo finisce. Mangiandolo. La sua nemesi si chiama Sienna, una ragazza che è in grado di eliminarlo.
Art può teletrasportarsi e rigenerarsi, in una parola è immortale. Anche grazie alla misteriosa entità che lo ha riportato in vita dopo un primo suicidio. Se si parla di origini del personaggio in sé, il web ritiene che possa essere direttamente figlio di Satana, poiché in All Hallows’ Eve, ha donato al demono una ragazza da fargli fecondare.
A proposito di clown, che non sempre sono amichevoli e basterebbe chiederlo a chi soffre di Coulrofobia, è stato coscientemente diversificato dall’altro terribile collega Pennywise, protagonista di IT. Invece, è stato modellato sulle grandi icone horror come Freddy Krueger e Jason. E, come detto, anche su Chaplin. Da cui ha tratto le movenze da star del muto.
La nascita di Art
In Art the Clown Leone condensa tutte le sue paure ataviche e molti dei topos dell’horror: clown, streghe, demoni, mostri. La prima idea, come raccontato a Slash Film, arriva ipotizzando l’avventura di una donna che torna casa da lavoro e sul bus trova… Art! Il quale, si siede davanti a lei e la prende in giro fino a ucciderla.
Anche l’interprete di Art, David Howard Thornton, ha dato un contributo chiave al personaggio. Donandogli un carattere unico, che gli deriva dalla completa diversità dal ruolo interpretato (per fortuna).
Perché Art piace?
Risposta veloce: perché è sadico e trova modi sempre più ingegnosi di uccidere. Risposta veloce ma meno truculenta: perché è un fenomeno pop. Ha raggiunto un tale successo, da finire in una lunga serie di meme popolarissimi. E addirittura sui maglioni di Natale.
Ready to have the most kick ass Xmas Sweater at your Holiday party this year?! Start setting those reminders for this #TerrorThursday at 4pm EST or chance missing out on one of these beauts! You’ve been warned 🎅🏻🔪 #Terrifier #sleepawaycamp #puppetmaster #horror pic.twitter.com/YFRJ6gHfbV
— Terror Threads (@Terror_Threads) November 14, 2018
Damien Leone, infine, ha poi una teoria specifica sull’amore del pubblico verso Art (sì, anche da parte dei bambini). Lo ha raccontato a Slash Film. Tutto sta nell’immedesimazione in una figura del genere.
“Lo capisco, perché ero io da bambino. Ero giovane quando mi hanno fatto conoscere questi film, e guardavo Freddy, Jason e Michael Myers come se fossero il mio Batman e Spider-Man. Tutto questo ha plasmato la mia vita. Capisco eccome il fascino del mostro. Anche in chi è molto, molto giovane. Penso che sia semplicemente istintivo“.
Godetevi, si fa per dire, il teaser trailer italiano di Terrifier 3.