Cosimo Damiano Germinario nato nel 2007 a Molfetta, è un campione nazionale di danza sportiva di Rimini. Ciò che colpisce, però, è il fatto che il ragazzo sia un ballerino sordo dalla nascita. Il giovane è riuscito a conquistare due medaglie (una d’oro e l’altra d’argento) nel giro di pochissimi giorni. A raccontare qualcosa in più sul conto del ragazzo sono stati la madre, Doriana Giannossi, e il tecnico di danza sportiva del 16enne, Luigi Laforgia.
La madre di Cosimo Damiano Germinario ha spiegato a La Gazzetta del Mezzogiorno: “Cosimo ha una disabilità uditiva di cui siamo venuti a conoscenza solo dopo 3 anni dalla sua nascita, assumeva comportamenti strani per i bambini della sua età. È stata dura scoprire che, così piccolo, soffriva di un deficit acustico grave a sinistra e gravissimo a destra. L’unico modo per cercare di sopperire al deficit era l’utilizzo di apparecchi acustici e successivamente ha dovuto seguire dei percorsi che gli hanno insegnato a parlare. Un altro duro colpo è arrivato quando aveva 9 anni. Gli apparecchi acustici garantivano solo un parziale recupero dell’udito ed è così che è stato necessario un intervento chirurgico con l’inserimento di un impianto cocleare. Era l’unica soluzione per continuare a ballare, perché ad oggi Cosimo vive quasi soltanto per il ballo”
“I medici e i tecnici che lo hanno in cura da quando era piccolino non si spiegano come faccia a sentire la ritmica perché lui non sente tutti i suoni. Ha un impianto cocleare all’orecchio destro e un apparecchio acustico al sinistro che gli consente di avvertire il 20 per cento dei suoni”.
Giannossi ha proseguito: “Non c’è stato verso: in campo con la palla ballava. Rimaneva incantato da Michael Jackson: lo fissava quando in tv c’erano i suoi video e poi lo imitava ballando la breakdance. E allora dopo due anni lo abbiamo portato in una scuola di ballo ed è cambiato tutto. Ha prima ballato in coppia, poi da solo. L’apparecchio ha influito perché quando faceva dei giri tendeva a staccarsi e lui ha ballato avendo questo terrore perché gli è anche capitato di perderlo mentre era in pista”.
Luigi Laforgia, il suo tecnico, ha raccontato: “È arrivato da noi che aveva sei anni. Era talentuoso, aveva voglia di imparare e con la danza sportiva ha trovato il suo modo di esprimersi. Vederlo vincere, vedere che tutti gli sforzi e i sacrifici fatti si sono trasformati in una medaglia d’oro è stata una emozione molto grande”.
Laforgia ha anche spiegato che man mano che Cosimo proseguiva il suo percorso, le sfide si facevano sempre più impegnative, proprio per la questione di dover seguire ritmi sempre più articolati e complessi: “Andando avanti, le difficoltà non sono più quelle di seguire solo il tempo principale della musica perché i ritmi delle coreografie diventano sempre più articolati e complessi. Questo per chi ha problemi nell’ascoltare la musica è sicuramente una grossa difficoltà. Faccio questo mestiere da più di 25 anni e anche i normodotati hanno delle difficoltà ad ascoltare le peculiarità ritmiche di un brano, figuriamo chi ha problemi all’udito”
Infine, il ragazzo ha spiegato: “Ho fatto tanti sacrifici assieme ai miei genitori, gli allenamenti sono stati duri ma non ho mai pensato di mollare. Farò il provino per il programma Amici e spero di superarlo”.