La storia di Ermal Meta, il cui nome significa vento di montagna, è una delle più interessanti del panorama musicale italiano perché si divide tra la violenza subita nell’infanzia e il riscatto attraverso le melodie delle sue canzoni. Cantautore, compositore e pluristrumentista, Ermal muove i suoi primi passi in Albania, dove vive con la madre Fatima, violinista professionista all’interno dell’orchestra di Fier, il fratello Rinland , la sorella Sabrina e un padre violento. Ed è proprio da lui che tutti loro decidono, a un certo punto, di fuggire, trasferendosi a Bari.
Quando arriva in Italia Ermal ha solo 13 anni e gli viene offerta la possibilità di un futuro diverso. Qui, infatti, inizia a suonare il pianoforte e chitarra, entrando anche in diversi gruppi come, ad esempio, gli Ameba 4. Insieme riescono a partecipare all’edizione 2006 di Sanremo nella sezione giovani. Il loro brano, Rido… forse mi sbaglio viene eliminato durante la prima serata ma, nonostante questo, riescono ad attrarre l’attenzione di Caterina Caselli che decide di produrre il loro primo ed ultimo album. Il gruppo, infatti, si scioglie immediatamente dopo.
Per Ermal, però, non era ancora arrivato il momento di confrontarsi con le sue capacità di solista. Sempre a Bari, infatti, decide di formare un’altra band, La fame di Camilla. All’attivo il gruppo ha una notevole attività di esibizioni, tra cui Sanremo 2010 e l’Heineken Jammin’ Festival. Suonando sullo stesso palco di Stereophonics, The Cranberries e Aerosmith. Anche in questo caso, però, l’avventura non è destinata ad avere vita lunga.
Dentro di sé, infatti Ermal Meta ha un mondo personale da esplorare, un dolore e delle esperienze profondamente intime che lo aiutano ad essere un paroliere di grande talento, com’è chiaro dal brano Lettera a mio padre. In questo caso, infatti, esplora proprio la personalità distruttiva dell’uomo dal quale è stato necessario allontanarsi per sopravvivere. Un dolore, il suo, che riesce a convogliare anche nelle canzoni che scrive per altri artisti come Emma, Annalisa, Francesco Renga, Patty Pravo, Marco Mengoni e Francesca Michielin.
Tutto questo, in attesa di arrivare sul palco di Sanremo ancora una volta nel 2017 nella sezione Big con Vietato morire. Il brano arriva terzo e colpisce profondamente per l’orchestrazione e il testo dalla natura autobiografica in cui Ermal racconta di sua madre e, soprattutto, delle violenze subite. Un’onestà artistica che gli vale il Premio della Critica Mia Martini e il successo dell’album, considerato tra i più venduti in Italia.
La sua esperienza con il Festival di Sanremo, però, non è ancora finita. L’anno successivo, infatti, torna in coppia con Fabrizio Moro portando il brano Non mi avete fatto niente, vincendo l’edizione. La canzone, ancora una volta, presenta un testo tutt’altro che scontato. Questo è stato scritto a sei mani tra i due artisti e Andrea Fabio in seguito all’attentato di Manchester durante il concerto di Ariana Grande.
Per quanto riguarda la sua vita privata, dopo aver concluso una lunga storia d’amore con la speaker radiofonica Silvia Notarigiacomo, durata nove anni, nel 2020 incontra e si innamora di Chiara Sturdà. Lei è una marketing manager e agente sportiva di 34 anni che lavora per una società che si occupa di assistenza legale per i calciatori.
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A legarli, in modo particolare, è l’esperienza del lockdown a casa della pandemia da Covid -19. L’isolamento, infatti, ha solidificato la coppia che, tra non molto, vivrà l’esperienza di diventare genitori. A dare la notizia è stato lo stesso Ermal attraverso un post su Instagram coinvolgendo tutti i suoi fan nell’arrivo della sua prima bambina che, come un segno scaramantico, si chiamerà Fortuna. Oggi sarà con Noemi al Circo Massimo a condurre il tradizionale concertone del Primo maggio.