Nunzia De Girolamo può essere considerata una trasformista. Almeno dal punto di vista professionale, visto che ha cambiato più di una volta ambito di lavoro. In serie è stata avvocata, politica, giornalista, ballerina e conduttrice. Nata a Benevento il 10 ottobre 1975, dopo essersi diplomata al Liceo Classico, parte per Roma per studiare Giurisprudenza a La Sapienza. Qui consegue la laurea e, allo tesso tempo, inizia la sua carriera forense occupandosi, principalmente, di diritto civile, diritto del lavoro e diritto commerciale.
Questo, però, sarà solo il suo primo passo. Ad attrarla ancor più del mondo legale, infatti, è la politica. Nel 2007 diventa coordinatrice cittadina di Forza Italia. Un lancio, questo, verso le politiche dell’anno successivo che la vedono eletta come Deputata alla Camera nella lista de Il popolo delle Libertà. In quell’occasione il suo nome sale alle cronache non per un evento strettamente professionale quanto, piuttosto, per aver ricevuto dei “bigliettini” da parte di Silvio Berlusconi, leader di partito. Le veniva infatti dato il “permesso” di lasciare la Camera nel caso avesse qualche invito galante per colazione.
La sua esperienza all’interno delle istituzioni, comunque, non si ferma qui. Nel 2013, infatti, giura di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo di larghe intese tra PdL, Partito Democratico, Scelta Civica e Unione di Centro, guidato da Enrico Letta. Un evento che fa di lei la seconda donna a rivestire questo ruolo dopo Adriana Poli Bortone, ma che ha una durata breve.
L’anno successivo, infatti, presenta le dimissioni per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo dell’ASL di Benevento. Da quel momento la De Girolamo inizia una diaspora politica. Dopo aver cercato di fondare il movimento I Repubblicani, il cui scopo è attrarre gran parte delle forze di destra, torna a Forza Italia per ricandidarsi nuovamente alla Camera. Questa volta, però, l’esito non è positivo chiudendo, così, la sua fase politica.
Cosa può fare, a questo punto, un’ex deputata per rinnovarsi professionalmente? Le possibilità offerte aprono le porte di due ambiti completamente diversi che la De Girolamo decide di sondare: il giornalismo e il mondo dello spettacolo. Nel 2018, infatti, diventa una firma de Il Tempo e di Libero con due rubriche, Nunzia Vobis e Piazza del Popolo.
Ma, come preannunciato, le sue trasformazioni non sono certo terminate. La televisione, infatti sembra chiamarla prima come opinionista nella trasmissione Non è l’Arena condotta da Massimo Giletti e, poi, come concorrente a Ballando con le stelle in coppia con il ballerino professionista Raimondo Todaro. Una partecipazione, la sua, che viene ricordata soprattutto per i frequenti scontri di stampo “ideologico” con Selvaggia Lucarelli più che per le sue effettive doti nel ballo.
Da quel momento, comunque, il suo diventa un volto televisivo. Alla trasmissione di Milly Carlucci fa seguito l’ospitata a Stasera tutto è possibile ed alcuni talk show, come Stasera Italia, Controcorrente e Piazzapulita, in cui svolge il ruolo di opinionista. Dal 2012, poi, diventa la conduttrice del programma Ciao Maschio, che tornerà in onda stasera in seconda serata su Rai 1.
Importante, e per nulla esaltante, poi, il passaggio su Rai 3. Qui, dopo la “fuga” di Bianca Berlinguer verso Mediaset, De Girolamo conduce Avanti popolo, un talk show dagli ascolti deludentissimi, chiuso in anticipo proprio per i pessimi risultati e le polemiche. Dice in un’intervista al Corriere della Sera: “Io Avanti popolo non lo volevo fare , perché pensavo che fosse presto per me fare un programma di politica, troppo recente la mia esperienza in Parlamento. E infatti avevo pensato bene“.
Nonostante tutte queste diverse attività, comunque la De Girolamo è riuscita a trovare anche il tempo da dedicare alla sua vita privata. Nel 2011, infatti, si è sposata con matrimonio civile con il deputato del Partito Democratico Francesco Boccia. I due, a quanto pare, sono riusciti la dove la politica ha fallito. Ossia un matrimonio dalle larghe intese approvato e fortificato anche dall’arrivo della figlia Gea, l’anno successivo.