Antonello Fassari, attore, regista e sceneggiatore romano, si è spento all’età di 72 anni dopo una lunga malattia. Conosciuto e amato dal grande pubblico soprattutto per il ruolo di Cesare Cesaroni nell’omonima serie televisiva di Canale 5, Fassari è stato una figura trasversale dello spettacolo italiano, capace di spaziare con naturalezza tra teatro impegnato, cinema d’autore e televisione popolare.
Nato a Roma il 4 ottobre 1952, Antonello Fassari si era diplomato nel 1975 alla prestigiosa Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Già negli anni precedenti aveva mostrato una spiccata inclinazione per la sperimentazione artistica, che lo avrebbe accompagnato per tutta la carriera. La svolta arrivò tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 grazie alla televisione. Partecipò a diverse fiction Rai e Mediaset, tra cui quella cult I ragazzi della 3a C, dove interpretava lo spassoso personaggio di Puccio, uno studente “anziano” che condivideva con Chicco Lazzaretti e soci la sua grande esperienza.
In tv fu amatissimo anche nei programmi di Serena Dandini, Avanzi e Tunnel. Tra le maschere più celebri che ha inventato per gli show di Rai3 c’era quella del nostalgico di sinistra che si risvegliava nel mondo dopo il crollo del comunismo e riusciva a calmarsi solo quando gli parlavano dei Pooh.
Antonello Fassari fu anche uno dei primi artisti italiani a cimentarsi con il linguaggio rap: nel 1984 partecipò al Festival di Sanremo nella sezione “Novità” con il brano ironico “Roma di notte”, in cui coniugava parlato in rima e critica sociale.
Il ruolo che però lo consacrò come volto noto e amato dal grande pubblico fu quello di Cesare Cesaroni, uno dei protagonisti della serie I Cesaroni, trasmessa su Canale 5 dal 2006 al 2014. La serie, remake italiano della spagnola Los Serrano, raccontava la vita quotidiana di una famiglia allargata nel cuore della Garbatella, quartiere popolare di Roma.
Il personaggio di Cesare, fratello burbero e nostalgico ma dal cuore tenero, rappresentava l’archetipo del romano verace che, davanti alle situazioni più difficili ripeteva il suo tormentone: “Che amarezza“.
Parallelamente alla carriera televisiva, Fassari ha preso parte a numerose produzioni cinematografiche. Tra le più rilevanti, il ruolo del poliziotto Ciro Buffoni in Romanzo Criminale (2005) di Michele Placido, dove mostrò un lato inedito e drammatico della sua recitazione. È stato diretto anche da registi come Carlo Vanzina, Paolo Genovese e Stefano Sollima.
Nel 2015 è tornato a interpretare ruoli intensi e cupi in Suburra, confermando la sua versatilità.
Negli ultimi anni, Antonello Fassari aveva diradato le apparizioni pubbliche, mantenendo un profilo basso. Aveva raccontato pubblicamente di aver sofferto di una forma di angina, una problematica cardiaca. In un’intervista del 2023 aveva descritto i momenti difficili vissuti durante la malattia, parlando di ansia e fragilità, ma anche della propria volontà di non arrendersi.
Fassari era impegnato nelle riprese del reboot di I Cesaroni, I Cesaroni – Il ritorno che idealmente sarebbe stata dedicata a lui, come detto da Claudio Amendola: “Sapevamo che questa serie nuova sarebbe stata dedicata a lui perché ci era nota la malattia bastarda che lo aveva colpito, ma non eravamo preparati alla notizia. Per me è un pezzo di vita che va via, è dura anche parlare – ha detto commosso all’Ansa – mi aspetto che stia borbottando da qualche parte lassù“.