Un gigante del teatro italiano. E allo stesso tempo, un interprete amato anche dal nostro cinema d’autore. Roberto Herlitzka aveva lavorato con i più grandi da Lina Wertmüller a Marco Bellocchio che gli ha dato forse il suo ruolo più intenso e bello, quello di Aldo Moro in Buongiorno, notte. Nella “fuoriserie” italiana Boris vestì i panni di Orlando Serpentieri, attore di livello assoluto finito, contro ogni volontà, a recitare nella soap di René Ferretti. Qui Herlitzka dimostrò un’implacabile ironia che lo rendeva, se possibile, ancora più talentuoso.
Herlitzka nacque a Torino il 2 ottobre del 1937 da una famiglia di origini ebree cecoslovacche. Come riportato da La Repubblica, un giorno disse:
“Herlitzka è un cognome complicato, viene da Brno, dove mio padre ebreo cecoslovacco era nato, ma non ho mai pensato di cambiarlo: con quella kappa mi ricorda Kafka“.
In giovane età conobbe l’orrore delle leggi razziali, da cui si salvò ottenendo il cognome della madre, Berruti. Mentre il padre, ormai separato dalla madre, fuggì in Argentina nel 1939 dopo le seconde nozze con Giorgina Lattes.
Da Torino si trasferì poi a Roma, dove studiò recitazione. Diplomatosi all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, si formò con la leggenda Orazio Costa. Di formazione classica ha interpretato opere di Shakespeare, Molière e Čhekov. Nelle stagioni teatrali 2002-2003 e 2003-2004 ha vinto il Premio Ubu come miglior attore italiano.
Come detto, al cinema verrà ricordato per la sua collaborazione con Marco Bellocchio, un sodalizio che diede vita a Il sogno della farfalla, Bella addormentata, Sangue del mio sangue, Fa bei sogni. Oltre che in Buongiorno, notte, che gli valse un Nastro d’argento come migliore attore e un David di Donatello come miglior attore non protagonista. Il debutto sul set, però, avvenne nel 1973 con Film d’amore e anarchia di Lina Wertmüller.
Lavorò anche in I demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo (2008), Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni (2012) e La grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013), premiato con l’Oscar. L’ultimo suo film, Leonora addio dei fratelli Taviani.
Ma Roberto Herlitzka è stato anche doppiatore. Lo ricordiamo in Shining in cui doppiava il barista Lloyd. Si è spento all’età di 86 anni.