Braveheart – Cuore impavido di Mel Gibson finisce con la vittoria degli scozzesi, guidati ora dal nuovo re, Robert I che, nel nome di William Wallace, decapitato e smembrato dagli inglesi, sconfigge i nemici. Assicurando alla sua terra un’indipendenza durata 400 anni.
Uscito nel 1995, Braveheart fu un successo mondiale, con ben cinque Oscar vinti, tra cui miglior film e miglior regia. L’opera è una libera rivisitazione della storia del patriota scozzese William Wallace.
Siamo nel 200 e la Scozia è oppressa dalla tirannia del Re d’Inghilterra, Edoardo I Plantageneto (Patrick McGoohan). Un despota feroce che, approfittando della litigiosità dei vari clan scozzesi, chiamati a trovare un nuovo leader, li uccide tutti.
La notizia della strage spinge una piccola comunità scozzese a rispondere all’affronto. A guidarli ci pensa Malcolm Wallace che tuttavia muore assieme al figli John. Lascia così da solo il piccolo William che cresce, lontano dalla Scozia, sotto la guida illuminata dello zio Argyle (Brian Cox), che gli insegnerà il latino, il francese e l’arte del combattimento con la spada. William, però, nel giorno del funerale conosce Murron, la donna che anni dopo diventerà sua moglie. La bambina gli regala il fiore simbolo della loro terra, che William custodirà gelosamente.
Di ritorno nel paese, dopo vent’anni, William trova una situazione ormai disperata. Resa ancora più complicata dall’introduzione dello Ius Primae Noctis. Una legge secondo cui un nobile inglese può reclamare una sposa scozzese alla prima notte. In qualche modo è la scintilla che fa esplodere la ribellione. William sposa Murron (Catherine McCormack) di nascosto proprio per preservarla dalla violenza, ma quando la situazione viene scoperta, la vendetta inglese è terribile. Murron muore sgozzata e William giura vendetta. Wallace diventa la guida che gli scozzesi cercano da sempre e battaglia dopo battaglia diventa una spina nel fianco per gli inglesi.
Il principe Edoardo (Peter Hanly), infatti, è totalmente impreparato ad affrontare Wallace che per i suoi meriti diventa “Lord Protettore di Scozia”, instaurando una leale amicizia con il principale pretendente alla corona del regno scozzese, il conte Robert Bruce (Angus Macfadyen). Bruce, però, pur ammirando Wallace è solo un burattino nelle mani del machiavellico padre. Così, è re Edoardo I a cercare di combattere Wallace e usa come carta Isabella di Francia (Sophie Marceau), moglie del principe Edoardo (omosessuale). Chiamata a trattare la resa di Wallace, Isabella resta invece ammaliata da quell’uomo colto. E se ne innamora.
Quando l’esercito scozzese, guidato sempre da Wallace, sfida sul campo di Falkirk gli inglesi, con in testa re Edoardo in persona, si consuma un tradimento da parte di due nobili corrotti. Uno di loro è Bruce. Il quale, disgustato dalla sua stessa pusillanimità, salva William. Il quale, con l’amore di Isabella, ormai certo, continua a tessere le fila della rivolta. Tuttavia, resta vittima di un’imboscata organizzata dal padre di Bruce. Che, disperato, rinnega il genitore lasciandolo morire solo.
Wallace viene giustiziato. Il suo corpo viene fatto a pezzi e inviato ai quattro estremi del regno come monito per i ribelli. Edoardo I muore, ma la sua non è una morte serena. Isabella gli confida di aspettare un figlio da William (fatto storicamente non vero). Robert Bruce nel frattempo è il nuovo re di Scozia. E guida l’esercito contro gli inglesi.