Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma finisce con il termine del lungo flashback a cui è stato affidato il racconto della storia d’amore tra le due protagoniste. Scopriamo così che Marianne ha rivisto Héloïse due volte. La prima in un ritratto insieme alla figlia che contiene un dettaglio importante per Marianne. Un libro in mano ad Héloïse, aperto alla pagina 28, la stessa in cui tempo prima Marianne aveva disegnato il proprio autoritratto per donarlo all’amata. La seconda a teatro, quando Héloïse, senza sapere che Marianne sia lì, si fa travolgere dalle emozioni della musica dell’estate di Vivaldi.
Nonostante il loro amore non sia concretizzato in una relazione, dunque, resta sempre la più grande passione nella vita delle due protagoniste, interpretate da Noémie Merlant e Adèle Haenel.
Siamo nella Francia di fine ‘700. Marianne è una pittrice molto brava. Quando una delle sue allieve le chiede conto del Ritratto della giovane in fiamme, la donna inizia a raccontare la vicenda. Che parte con il suo arrivo su un’isola della Bretagna. Qui Marianne deve dipingere il ritratto della figlia di una nobile, promessa sposa di un nobile milanese. Si chiama Héloïse e dovrà prendere il posto della sorella maggiore, morta suicida per opporsi alle nozze combinate. Marianne si finge sua dama di compagnia per scrutarla durante il giorno e dipingerla di notte.
Il rapporto tra le due cresce di giorno in giorno. E l’affinità di animo diventa ben presto anche un’attrazione sentimentale. Segnata anche da tanti dialoghi e riflessioni sulla vita. Marianne, poi, amplia gli orizzonti di Héloïse, raccontandole dei luoghi visitati e suonando per lei l’estate di Vivaldi. Quando Marianne svela a Héloïse l’inganno, legato al compito assegnatole dalla madre, la ragazza critica il dipinto. Marianne allora lo distrugge facendo infuriare la committente. Quando Héloïse, a sorpresa, accetta di posare per Marianne, la contessa, in partenza per un viaggio, le concede cinque giorni di tempo per portare a termine un nuovo quadro.
In questo lasso di tempo in cui le due sono finalmente sole, stringono ancora di più il loro legame e l’amicizia con la serva Sophie. Discutono anche del mito di Orfeo ed Euridice. Per Marianne, Orfeo si è voltato a guardare l’amata perché per lui contava il ricordo. Héloïse, invece, sostiene che sia stata la stessa Euridice a chiedergli di voltarsi. Spinte da un’identificazione con i due innamorati, si abbandonano alla passione. Marianne termina il ritratto. Disegna anche l’immagine di Héloïse su un medaglione e il suo autoritratto sulla pagina 28 delle Metamorfosi. Sarà un regalo affidato alla sua amata. Quello che vediamo all’inizio.
Il ritratto della giovane in fiamme non è nient’altro che il ricordo di un momento intenso vissuto tra loro, quando, durante una notte passata assieme sulla spiaggia, con altre donne, Héloïse, persa nella contemplazione di Marianne, fa quasi bruciare il suo vestito, sfiorando le fiamme del falò.