Guardiani della Galassia Vol.3 finisce con il gruppo che si scioglie, ognuno alla ricerca del proprio posto nell’universo per ritrovare una serenità personale. Nessuno tra i protagonisti muore, in quello che è l’ultimo film Marvel della saga del gruppo di super-disadattati portato al cinema grazie a James Gunn.
Dopo aver sconfitto la minaccia dell’Alto Funzionario e salvato i vari esperimenti scientifici da una catastrofe imminente, per i Guardiani della Galassia è giunto il momento di prendere diverse strade. Starlord, ovvero Peter Quill (Chris Pratt), lascerà il comando del gruppo a Rocket Raccoon, per tornare sulla Terra e ritrovare un legame a lungo rimandato con suo nonno, la persona che l’aveva cacciato fuori di casa, in un momento di litigio, da ragazzino poco prima che Peter venisse rapito dai Ravagers.
Proprio dai Ravagers torna Gamora (Zoe Saldana), o meglio la versione di Gamora presente in questo film. La precedente incarnazione del personaggio è stata sacrificata da Thanos durante gli eventi di Avengers: Infinity War. Questa versione di Gamora, che non ricorda la storia d’amore con Peter, fa parte del gruppo dei Ravagers, collabora coi Guardiani della Galassia durante il corso del film, ma senza far parte davvero della famiglia. Si riunirà, infatti, con i pirati spaziali alla fine del film.
Anche Mantis (Pom Klementieff) lascia il gruppo di amici per viaggiare nel cosmo e ritrovare sé stessa, oltre che per provare un po’ di sana libertà individuale.
Drax (Dave Bautista) e Nebula (Karen Gillan) rimarranno su Ovunque a supervisionare la nuova società, ora completata da animali e bambini, salvati dalle grinfie del perfido Alto Funzionario, che alla ricerca della creazione di una razza evoluta, conduceva esperimenti su di loro. Nebula riscoprirà così il suo carattere più materno, mentre Drax si riapproprierà di quella dimensione di padre strappata via a lungo con la morte della sua famiglia.
Rocket Raccoon, sconfitto il suo vecchio padrone e carceriere e superato il trauma del suo passato, diventerà così il capo dei nuovi Guardiani della Galassia che comprendono Groot, ormai cresciuto, Adam Warlock (una nuova conoscenza proveniente dai Sovereign), Kraglin, Phyla (una ragazza che proveniva dagli esperimenti dell’Alto Funzionario e salvata dai Guardiani) con la stramba creatura Blurp e il cane senziente e con poteri telecinetici Cosmo. Insieme, il gruppo continuerà il suo lavoro di proteggere gli indifesi in giro per l’universo.
Se a prima vista questo finale di Guardiani della Galassia vol. 3 può sempre agrodolce, è bene ricordare che tutti i personaggi protagonisti, in questo modo, riescono a superare i loro traumi e le loro difficoltà, ritrovando quella redenzione che mancava così a lungo da farli risultare dei perdenti. Un gran finale per James Gunn, che ha evitato la scorciatoia delle morti, e per la saga dei Guardiani della Galassia di casa Marvel. Naturalmente, anche Guardiani della Galassia 3 si conclude con due scene post -credits, come da tradizione dei film Marvel.