House of Gucci è un film tratto da una storia vera, quella della vicenda di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, che culminò in un omicidio, commissionato dalla moglie dell’imprenditore, nel 1995. Va specificato però che la pellicola è un adattamento romanzato di un libro di Sara Gay Foden, che già di suo rielaborava le vicissitudini dei Gucci.
Il progetto diretto dal celebre regista Ridley Scott racconta la scalata al potere da parte di Maurizio Gucci, il suo matrimonio con Patrizia Reggiani e il successivo omicidio dell’uomo, commissionato dalla ex moglie dopo il divorzio. Il film è incentrato principalmente sul passaggio di testimone ai vertici dell’azienda tra Rodolfo Gucci (figlio di Guccio Gucci) e suo figlio Maurizio Gucci – passaggio di testimone sofferto a causa del matrimonio con Patrizia Reggiani, avverso alla famiglia di Maurizio. Dopo la morte del padre (avvenuta nel 1983) e aver contribuito alla crescita di Gucci con l’inserimento in organico di personalità del calibro di Domenico Sole, Dawn Mello e Tom Ford, Maurizio Gucci sarebbe andato incontro alla morte il 27 marzo 1995.
Quel giorno, l’elegantissimo milionario stava per fare il suo ingresso nel palazzo sito in via Palestro 20 a Milano quando venne colpito alla spalla, al gluteo e alla tempia da ben tre proiettili che lo condannarono a morte esplosi dalla pistola di un uomo che lo aveva pedinato fino a quel momento. Le indagini su questo singolare omicidio si rivolgono subito al patrimonio di famiglia, alle diverse ipoteche sparse sugli immobili di tutto il mondo e ad alcuni debiti contratti con le banche svizzere.
Gli investigatori, però, si ritrovano immediatamente a indagare su Patrizia Reggiani, figura sospetta a causa di una serie di dichiarazioni di odio nei confronti del marito. I due si erano sposati nel 1972 ma si erano separati già nel 1985 – prima di divorziare ufficialmente nel 1994. Il fatto che alla donna fosse stato vietato di continuare a portare il cognome della famiglia Gucci avrebbe provocato le sue ulteriori ire e alimentato l’astio nei confronti del marito, accendendo la miccia per gli eventi futuri.
L’operazione organizzata da Patrizia Reggiani, però, fu tutt’altro che perfetta e a prova di indagini. Con la “consulenza” della sua amica Pina Auriemma, infatti, la Reggiani assoldò un sicario siciliano (Benedetto Ceraulo) per uccidere Maurizio Gucci. Negli anni, tutti gli imputati coinvolti nella sgangherata organizzazione dell’omicidio confessarono le loro responsabilità. Patrizia Reggiani è stata condannata a 29 anni come mandante dell’omicidio, per il quale aveva sborsato ben 600 milioni di lire.