Se avete visto Il diavolo veste Prada, vi sarete chiesti a chi si ispira il film. Come molti di voi sapranno, il personaggio di Miranda Priestley (Meryl Streep) si ispira ad Anna Wintour, giornalista nonché direttrice di Vogue America dal 1988. Ma forse non sono in tanti a sapere che la pellicola diretta da David Frankel è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Lauren Weisberger, in cui l’autrice racconta la sua vera esperienza durante l’anno in cui è stata l’assistente personale della Wintour. Possiamo quindi dire che la protagonista Andrea (Anne Hathaway) rappresenta l’alter ego della scrittrice. E anche Emily, il personaggio interpretato da Emily Blunt, ha un corrispettivo nel mondo reale.
Come abbiamo già detto, quindi, Miranda Priestley, la temuta e intransigente direttrice della rivista di moda Runway sarebbe proprio la rappresentazione – prima romanzata poi cinematografica – della storica e altrettanto famigerata direttrice di Vogue America Anna Wintour. Nota per il suo inconfondibile caschetto e gli immancabili occhiali da sole, la Wintour è una presenza costante quanto solenne di tutte le fashion week e, quando si tratta di moda, è lei a dettare le regole del gioco e a decidere chi partecipa o meno. Nonostante siano noti il suo carattere ferreo e la sua attenzione quasi maniacale per i dettagli, questa vera e propria icona mondiale rimane un enigma per il pubblico. Non sappiamo, quindi, se sul lavoro sia dispotica quanto il suo alter ego Miranda. Quel che invece parte certo è che la direttrice di Vogue consigliò caldamente ai più importanti stilisti internazionali di non prendere parte al film, altrimenti si sarebbe rifiutata di promuoverli sulla propria rivista.
Ma come reagì Anna Wintour quando scoprì che una delle sue ex assistenti stava scrivendo un libro basato su di lei? Pare che avrebbe detto: “Non riesco a ricordare chi sia quella ragazza”. A detta di Laurei Jones, ex caporedattrice di Vogue, “Anna non era affatto infastidita, ma sembrava piuttosto confusa”. Mentre l’amico William Norwich dichiarò: “Non credo che Anna sia interessata al fenomeno culturale come il resto di noi. Tuttavia, ciò non significa che alcuni dei dettagli inclusi nel libro e nel film non fossero basati su dettagli della vita reale…”.
Anna Wintour prese comunque parte a una proiezione privata de Il Diavolo Veste Prada nel Paris Theater di New York, poco prima che il film debuttasse nelle sale cinematografiche statunitensi, il 30 giugno 2006. E sembra che, dopotutto, non le sia dispiaciuto. Anche perché, come ha dichiarato la stessa Meryl Streep, per portare in scena il personaggio di Miranda ha preferito attingere non tanto alla Wintour ma all’aspetto di Carmen Dell’Orefice e Christine Lagarde, al modo di parlare di Clint Eastwood e all’umorismo del regista e cabarettista Mike Nichols.
La protagonista del film Andrea Sachs – interpretata da Anne Hathaway – è invece l’alter ego dell’autrice del romanzo Lauren Weisberger. Nel libro viene raccontata la sua esperienza personale con la Wintour mescolata ad alcune esperienze di amici e colleghi. Non è dato sapere quanto effettivamente di Lauren ci sia nel carattere di Andrea, ma se avete voglia di approfondire il personaggio, nel 2013 l’autrice ha pubblicato il sequel La vendetta veste Prada, romanzo in cui vediamo Andrea ed Emily aprire una rivista insieme e affrontare, di conseguenza, la vendetta di Miranda.
E, a proposito di Emily, anche il suo personaggio è ispirato a una persona davvero esistente: si tratta di Plum Sykes, nome d’arte di Victoria Rowland, storica assistente di Anna Wintour dal 1997. Ha scritto alcuni romanzi di successo come Biondo n° 5 e Come divorziare da un miliardario e ha recitato in una cameo nella serie tv Sex and the City nei panni, ovviamente, di una redattrice di Vogue.
Il diavolo veste Prada è un film del 2006 diretto da David Frankel e candidato a due premi Oscar: Miglior attrice protagonista (Meryl Streep) e Migliori costumi (Patricia Field). Nel cast, oltre alle già citate Meryl Streep, Anne Hathaway e Emily Blunt troviamo Stanley Tucci, Simon Baker e Adrian Grenier.