Con gli Abba, Ikea e Zlatan Ibrahimovic sono probabilmente le figure più importanti della cultura svedese. Ma il maestro del Ingmar Bergman e la grande attrice Ingrid Bergman non erano parenti. Semplicemente, condividevano lo stesso cognome.
Tuttavia, il cineasta svedese, scomparso il 30 luglio del 2007, ha avuto in effetti una moglie di nome Ingrid che, dopo il matrimonio, prese il cognome Bergman, ma in alcun modo era collegata all’interprete.
Ingmar e Ingrid Bergman, però, lavorarono assieme a un solo film, Sinfonia d’autunno del 1978. Curiosamente, come fatto dall’attrice anni prima con Roberto Rossellini, che poi sposò, Ingrid fece presente al regista, con un messaggio, che avrebbe avuto piacere a lavorare con lui. Tutto ciò avvenne nel 1973 quando l’attrice era presidente della giuria del Festival di Cannes e il regista presentava fuori concorso Sussurri e grida. Fino a quando non si presentò l’occasione, con Sinfonia d’autunno, appunto.
La stessa Ingrid Bergman raccontò nel dettaglio come andarono le cose, in un’intervista al Dick Cavett Show:
“Ho sempre amato Bergman. Gli attori erano bravissimi quando venivano diretti da lui. Ho pensato che ci dovesse essere qualcosa che donava loro. Noi siamo materia e l’artista ci deve plasmare. Lo incontrai per la prima volta 13 anni fa nell’ambasciata svedese a Parigi e ci fu un’immediata simpatia fra noi. Mi disse ‘Penserò a qualcosa per te’. Ci siamo scritti per qualche tempo e mi rivelò di aver trovato qualcosa di originale, scritto da lui stesso. Quando però divenne il direttore del teatro Reale di Svezia mi preoccupai perché vidi il mio film allontanarsi sempre di più. Ma lui mi rassicurò, dicendo che sarebbe tornato a dirigere film. ‘Il mio film sei tu ed è impresso come il fuoco sulla mia fronte!’. Conservai quella lettere, la ritrovai e a Cannes nel 73, quando presentò Sussurri e grida… gliela misi in tasca come reminder. Aggiungendo una nota: ‘Il tempo corre!’. Gli chiesi di leggere la lettera solo quando fosse a casa. Non mi rispose per due anni e ho pensato che si fosse offeso. Poi mi chiamò e mi mandò lo script di Sinfonia d’autunno“.
Pur in non perfette condizione per la rimozione chirurgica di un tumore al seno e a fronte di un rapporto col regista molto turbolento (litigarono furiosamente per l’ultima scena del film), Ingrid Bergman interpretò in maniera inappuntabile la parte di una madre anaffettiva. Ottenne così la settima candidatura all’Oscar, ma fu la sua ultima interpretazione al cinema.