James Franco, attore americano nato a Palo Alto nel 1978, non è di origini italiane, a dispetto del cognome. Il padre, Douglas Franco, imprenditore di successo nella Silicon Valley, era di origini miste svedesi – portoghesi, mentre la madre Elizabeth proveniva da una famiglia di ebrei russi,
Dopo un promettente inizio di carriera, punteggiato dai successi al botteghino dei tre film dedicati all’Uomo Ragno diretti da Sam Raimi, in cui interpretava la parte di Harry Osborn, anche nella sua identità di supercattivo, New Goblin, Franco decise di limitare il suo impegno nel mondo del cinema, alternando il lavoro di attore a un’attività come studente di Lettere presso la UCLA, proseguendo poi il suo cursus accademico con diversi corsi di specializzazione in scrittura creativa; negli anni successivi, Franco si sarebbe concentrato su un gran numero di produzioni indipendenti, spesso anche in qualità di regista, alternandole a ruoli in film destinati al grande pubblico come 127 ore, Alien: Covenant o The Disaster Artist.
Ed è proprio in relazione a uno degli ultimi progetti cosiddetti minori, che il nome di Franco è recentemente tornato alla ribalta, dopo anni di silenzio mediatico susseguitisi alle accuse di molestie sessuali cadute su di lui nel 2018. Nel 2022, infatti, Franco è stato scelto per interpretare Fidel Castro nel film Alina, la Hija Rebelde, biopic dedicato alla figlia del dittatore cubano. La comunità latina, con in testa molti famosi attori, tra cui John Leguizamo, aveva fortemente criticato questo casting, sottolineando come Franco non sia in alcun modo riconducibile, etnicamente o culturalmente, a Castro.
Importante però si è levata, nel dibattito, la voce fuori dal coro della stessa Alina, che si è invece detta favorevole alla scelta: “La somiglianza fisica di James Franco con mio padre è palese, e inoltre le sue abilità professionali e il suo carisma sono lì da vedere; per quanto mi riguarda, questo progetto ha fortissime caratteristiche latine, sia davanti che dietro la macchina da presa“.