Il tallone d’Achille di Superman era la Kryptonite. Quello di Kim Kardashian è il “cappotto” di cartone che si mette solitamente fuori al bicchierone di caffè di Starbucks (o di qualsiasi altra caffetteria). Una premura per gli acquirenti affinché non si ustionino con le temperature laviche della bevanda, ma che Kim proprio non sopporta. Tanto da delegare alla sua assistente, ogni mattina o all’occorrenza, il compito di togliere il cartone dal mug, prima di restituirglielo. Lo ha rivelato la stessa protagonista in un’intervista da Jimmy Kimmel. Qual è il problema del cartone, in sintesi? Il rumore fastidioso che provoca. “Non posso né vedere mentre lo si toglie né ascoltare il suono. Non riesco proprio. Il rumore della carta rimossa dalla tazza è come il gesso sulla lavagna per me“, ha raccontato con candore.
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Tuttavia, qualche paparazzo ha beccato lo stesso Kim mentre passeggiava per le strade di L.A. con la tazza completa di protezione in cartone. Segno che sia in grado di sopravvivere al “trauma”. E che forse le dichiarazioni siano state esagerate ad arte per alimentare la favola del personaggio sopra le righe. Così viziata da pagare qualcuno che faccia, al posto suo, una cosa così banale.
Nell’intervista, la prima dalla pubblicazione di The Tortured Poets Department, Kimmel ha preferito non fare domande circa il contenzioso apertissimo con Taylor Swift. Che ha dedicato all’arcinemica Kardashian ben due pezzi dell’album, thanK you aIMee e Cassandra, entrambi poco lusinghieri. “La vita è bella“, ha detto Kim a Jimmy Kimmel. Anche se ha perso 100 mila followers su Instagram, dopo l’uscita di TTPD.