Amy Winehouse era un’amante delle liste. Faceva liste su ogni cosa. Lo hanno rivelato i suoi familiari più stretti alla rivista People in un’esclusiva di qualche tempo fa. Era capace di scrivere nel dettaglio cos’avrebbe voluto per la sua cameretta, oggetto per oggetto. Con il nome del negozio dove l’avrebbe comprato, compreso di costo e di totale (da brava Vergine). L’articolo in questione mostra numerose foto di una giovanissima Amy, che appariva felice e spensierata nei suoi anni d’infanzia e d’adolescenza. E una lista di 14 punti, scritti a mano in una grafia pulita ed elegante, in cui Amy elencava punto per tutto quello che avrebbe sognato per sé. Ecco la lista:
- Aprire il Dolly’s Diner
- Essere fotografata da David LaChapelle
- Fare un film in cui sono brutta
- Recitare con Michael Madsen
- Essere buona amica di Sarah Jessica Parker, Stella McCartney e Eddie Izzard
- Sco*a*re Huey
- Collaborare con Missy Elliot e Timbaland
- Avere una collezione di scarpe (oltre 300 paia di scarpe)
- Avere i capelli di Marilyn
- Incontrare Liz Taylor e Paul Newman
- Non essere operata
- Avere persone che mi guardino
- Comprare una casa a South Beach
- Fare un film con Steve Buscemi
Nel caso di LaChapelle, in effetti, il sogno si è avverato visto che il grande fotografo e regista ha diretto il video di Tears dry on their own. Nella top 14 vediamo anche cose un filo più terrene come “sedurre” (è un eufemismo) tale Huey o recitare in un film cui apparire brutta.
Magari al fianco di Michael Madsen e Steve Buscemi, due dei suoi attori preferiti. A proposito di star del cuore, Amy sperava un giorno di poter incontrare Liz Taylor e Paul Newman. E di essere buona amica di Sarah Jessica Parker, Stella McCartney e Eddie Izzard.
Dovessimo scegliere, però, i desideri più belli sono per noi quelli che in qualche modo anticipano quello che sarebbe diventata Winehouse. Al punto 12, infatti, troviamo “Avere persone che mi guardano“. Non possiamo fare altro che leggere e provare un tuffo al cuore per quest’altra cosa che è riuscita a fare. E per tutte quelle che sarebbe riuscita a conquistare, se non fosse morta.
Per non parlare della bellezza che avrebbe portato nel mondo con la sua voce. Al netto di ogni possibile retorica, infatti, Amy Winehouse è stata una delle più grandi interpreti del pop internazionale. La cui vita, come quella delle artiste e degli artisti del club 27, si è purtroppo spenta in fretta. Questo documento, però, è prezioso proprio per questo. Perché rivela la dolcezza e la “normalità” di un animo tormentato. E come tale resta nella memoria. Se possibile, Amy ci piace ancora di più.