Mascaria, il film che questa sera Rai 1 trasmetterà per celebrare la Giornata della Legalità in ricordo delle vittime di tutte le mafie è liberamente ispirato alla vera storia dell’imprenditore siciliano Rocco Greco. Pur non essendo un biopic a tutti gli effetti, quello di Isabella Leoni raccoglie molte delle suggestioni realmente vissute da Greco, la cui vicenda incredibile traspare da quella del protagonista del film Pietro Ferrara, interpretato da Fabrizio Ferracane.
Riccardo Greco, detto Rocco, nasce a Gela in provincia di Caltanissetta nel 1962. Come si vede in Mascaria, parola siciliana che vuol dire calunnia, è un imprenditore taglieggiato dalla mafia. Fino a quando non decide di denunciare gli estorsori, facendoli condannare. Titolare della Cosiam Srl, un’azienda specializzata nella rimozione e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sceglie nel 2007 decise di denunciare i boss della Stidda e di Cosa Nostra che si dividevano il pizzo in città.
Un’azione che non resta sotto silenzio e che lancia Greco in prima linea nella lotta alla Mafia. Greco fa parte del direttivo dell’associazione antiracket e antiusura Gaetano Giordano. Con altri colleghi si barrica sul tetto dell’edificio che ospitava l’Ato Cl2, per protestare contro una gara d’appalto irregolare. Insomma, è un vero punto di riferimento. Tanto da spingere altri imprenditori ad alzare la voce.
Le denunce di Greco e degli altri portano all’arresto di 11 persone, nell’operazione ribattezzata Munda Mundi, chiusa con delle condanne nei confronti dei boss per oltre 134 anni. Da qui inizia un vero calvario per Greco, denunciato a sua volta dai malavitosi, che lo presentano agli inquirenti come socio in affari.
Greco viene assolto con formula piena. Eppure, nell’ottobre 2018 il Ministero dell’Interno negò alla ditta l’iscrizione nella white list per i lavori di ricostruzione dopo il terremoto in centro Italia. Precludendogli di fatto la partecipazione a ogni bando. Ciò porta pesanti ripercussioni sulla gestione dell’azienda con il successivo licenziamento di 50 dipendenti.
Il 27 febbraio, dopo un’ultima serata in famiglia, Rocco Greco si toglie la vita con un colpo di pistola. A trovarlo, il figlio Francesco, preoccupato per non aver visto il padre da ore. “Ormai, il problema sono io. Se vado via, i miei figli sono a posto“, si legge in un biglietto lasciato alla famiglia.