No Time to Die finisce con la morte di James Bond (Daniel Craig). Un sacrificio che l’uomo ha compiuto per permettere alla compagna Madeleine e alla loro figlia Mathilde di rimanere in vita. Così, le due possono finalmente vivere senza paura. Madeleine guida con la figlia al suo fianco e le racconta chi fosse il coraggioso padre. Capitolo conclusivo della prima parte della saga dedicata a James Bond, diretto da di Cary Fukunaga, No Time to Die è sicuramente uno dei film più emozionanti sul celebre agente segreto al servizio di Sua Maestà, interpretato da Daniel Craig.
L’opera del 2021 si apre con un flashback che vede protagonista una piccola Madeleine Swann (Léa Seydoux), che abbiamo conosciuto in Spectre come compagna di Bond. Da bimba, infatti, ha assistito all’omicidio della madre, per mano di un misterioso killer, Lyutsifer Safin (Rami Malek), desideroso di vendicarsi dello sterminio della sua famiglia voluto dal padre di Madeleine, Mr. White. La piccola prova a difendersi sparando dei colpi all’aggressore, ma durante la fuga rischia la vita cadendo in un lago ghiacciato. A sorpresa viene salvata proprio da Safin, rimasto in vita.
Tornati ai giorni nostri, a Civita Lucana, in Italia, si consuma l’addio tra Bond e Madeleine, accusata da 007 di far parte della Spectre. Dopo qualche anno, il rapimento di uno scienziato dell’MI6, creatore di una potente arma chimica dagli effetti letali, il “Progetto Heracles”, mette in allarme l’intelligence britannica. La bioarma è terribile perché viene impostata su specifici punti del DNA, rivelandosi mortale sulle persone che vengono prescelte. Ormai ritirato a vita privata in Giamaica, Bond si rifiuta dapprima di aiutare gli americani, tra cui l’amico Felix, a trovare lo scienziato.
Poi, contattato da Nomi, la nuova 007, e dopo un confronto con M, decide di mettersi sulle tracce di Obruchev. L’azione si sposta a Cuba, dove Bond, con la silente collaborazione di Obruchev che aveva riprogrammato l’arma per uccidere i membri di Spectre, si salva. Tuttavia non libera Obruchev, preso in ostaggio da un agente americano traditore. Bond viene così licenziato, ma decide di continuare l’azione, col supporto di Moneypenny e Q, per rintracciare Blofeld (Christoph Waltz) e parlare con lui. Così, mentre Safin ricatta Madeleine, infettandola con l’arma chimica impostata su Blofeld, affinché possa uccidere l’uomo, Bond si confronta con quest’ultimo.
Il quale gli racconta di essere stato l’unico artefice dell’agguato in Italia, scagionando di fatto Madeleine. Blofeld muore per mano di Bond. I due si ritrovano e Bond scopre che la donna ha avuto una figlia, Mathilde. Safin cattura Madeleine e Mathilde e si rifugia in un’isola tra Giappone e Russia con l’idea di usare Heracles su milioni di persone. Il criminale cerca di attirare Bond rapendo Mathilde. Così, mentre Nomi si assicura Obruchev, Bond prova a liberare la bimba, che Safin gli rivela essere sua figlia. La piccola riesce a scappare.
Messe al sicuro con la nuova 007, Bond cerca di disintegrare Heracles. Nella lotta, però, Safin infetta Bond con l’arma programmata sul DNA di Madeleine. Bond uccide Safin e si prepara a far distruggere l’isola coi missili lanciati da M. Tuttavia non può abbandonare il luogo e dopo aver saputo, via radio, che Mathilde è sua figlia, si lascia uccidere per non nuocere alla compagna. Che può tornare in Italia con Mathilde.