O famo strano è uno dei tormentoni più amati del cinema di Carlo Verdone. Il significato della frase pronunciata dalla Jessica di Claudia Gerini in Viaggi di nozze è malizioso ed è riferito al modo alternativo di fare l’amore che hanno i due protagonisti. Ivano, un Verdone più coatto che mai, e la sua dolce consorte si accoppiano in continuazione e nelle più svariate maniere. Per dar sfogo alle loro fantasie erotiche, il più delle volte spassose.
Come quando i due, fuggiti dal ricevimento, si lanciano in un amplesso chiassoso per farsi scoprire dalla di lei sorella Elsa (anzi, Ersa). Oppure quando, nella stanza d’albergo di Firenze, tappa culturale della loro luna di miele, staccano gli specchi dalle pareti per guardarsi meglio e riprendersi con la videocamera (tra la disperazione e la paura delle addette alla pulizia).
Ma come nasce questo tormentone? Carlo Verdone ha spiegato di essersi ispirato a una frase che andava per la maggiore negli anni ’90. Quel “me sento strano” che diceva tutto e niente. A quanto pare, un giorno il regista ascoltò per caso un ragazzo mentre pronunciava la frase in questione e immaginò il mondo di Ivano e Jessica.
In realtà c’è anche un collegamento con un certo cinema dell’epoca. E con dei film che mostravano un’idea più piccante e alternativa della sessualità. Qualche titolo? Basic instinct di Paul Verhoeven, per dire il più famoso. Il thriller del ’92 con Sharon Stone e Michael Douglas, infatti, è stato uno dei primi a sdoganare bondage e sesso violento.
O lo scult Boxing Helena del 1993, esordio registico della figlia di David Lynch, Jennifer, sulla tormentata storia “d’amore” tra un chirurgo e la donna a cui amputa gli arti. Certo, nulla rispetto a Ivano e Jessica e a quella prestazione particolare sulla macchina in corsa in piena autostrada. A 220 all’ora.