Quando parliamo di U2 non pensiamo certo a Paul David Hewson, nato a Dublino il 9 maggio del 1960, ma a Bono Vox. Il frontman carismatico del quartetto rock irlandese si è legato a questo nickname in giovane età e da quel momento non lo ha più cambiato. Più volte lo stesso Bono ha raccontato l’origine dello pseudonimo che si deve a un negozio di apparecchi acustici nella sua Dublino, Bonavox, tuttora meta di pellegrinaggio per i fan. Se vi interessa si trova a 9 North Earl Street D01 F252 Dublin 1.
Allora, come si arriva a Bono? Dovete sapere che da ragazzo Hewson fece parte di un gruppo di ragazzi ribelli del suo quartiere, i Lipton Village. Non era certo un delinquente, ma solo un giovanotto un po’ esagitato che assieme ai suoi compagni esercitava il diritto di essere punk. Ebbene, tradizione voleva che ognuno dei componenti della squadra avesse un soprannome. Fu il suo migliore amico, il futuro musicista Gavin Friday (con cui duetterà nella colonna sonora di Nel nome del padre), a dargli quello di Bono Vox, ispirandosi proprio al negozio.
Hewson non lo amava granché, ma quando scoprì che la traduzione significava Bella voce (ovviamente al femminile e non al maschile), decise di tenerlo. Bono Vox fu poi ridotto a Bono. Il resto è storia.
Come l’altra colonna portante della band, il chitarrista The Edge, al secolo Dave Evans, Bono adora il suo nome d’arte. E ama il fatto che i fan ormai lo identificano totalmente in esso. In un’intervista a Virgin Radio UK ha detto: “Non so, questa cosa dà una certa intimità con il pubblico ed è bellissimo“.
Aggiungendo: “A volte le persone si avvicinano a me e mi dicono ‘Ciao Paul come va?’ come se chiamarmi Paul fosse una cosa più familiare… Be’, l’ultima persona che mi ha chiamato Paul è stato mio padre ed è morto. Perciò, non chiatemi Paul!“.
Non chiamatelo Paul, ma solo Bono allora.