Freddie Mercury aveva spesso raccontato di essere nato con quattro incisivi in più. Un difetto molto raro, detto iperdontia, che lo avrebbe portato ad avere quella particolare dentatura sporgente. E che, sempre secondo l’indimenticabile frontman dei Queen, sarebbe stato decisivo per la sua tecnica canora, nonostante l’imbarazzo che talvolta gli provocava. “Quattro denti in più significa più spazio nella mia bocca e una maggiore portata vocale“, raccontava.
Una teoria, quella dei quattro incisivi in più e della maggiore estensione vocale ad essi legata, a cui lui credeva fermamente (anche se alcuni medici sostengono che non fosse vera al 100%).
Tanto bastò, però, a spingerlo a non sistemarli. Il terrore di perdere l’incredibile voce era troppo forte. Come detto, Mercury mal soffriva quella malocclusione, pare ereditata dalla madre. Tanto da coprire la bocca, se possibile, quando faceva interviste video. Un “disagio” che gli amici rispettavano e che anzi proteggevano il più possibile da sguardi indiscreti.
Tuttavia, da grande performer qual era, è riuscito a trovare il lato positivo della vicenda, trasformando il suo difetto in un segno distintivo. E apprezzandone le ricadute positive. Tra cui, appunto, l’estensione vocale. Rudi Dolezal, produttore di diversi documentari sul cantante, interpellato dal Daily Mirror ha spiegato:
“Aveva paura che cambiando i denti sarebbe cambiato anche il suono della sua voce, quindi lui era molto più preoccupato della sua voce che del suo aspetto e questo dice davvero molto sul tipo di persona che era“.
Era davvero una paura fondata? Difficile dire se la sua voce sarebbe cambiata o meno. Oggi le tecniche chirurgiche permettono un ottimo risultato estetico senza contraccolpi. Effettivamente, però, il riallineamento dei denti avrebbe potuto modificare il il suono della voce. La bocca è uno dei canali attraverso cui la voce si muove e una piccola modifica può avere ripercussioni. In realtà, anche in meglio, a volte. Freddie però non ha voluto rischiare. E alla fine nessuno può dargli torto.