Quarto potere, o Citizen Kane in originale, è entrato di diritto nella storia del cinema grazie alla sua capacità di rivoluzionario completamente il linguaggio cinematografico usato fino a quel momento. Prodotto, diretto e interpretato nel 1941 da un giovane Orson Welles, il film rappresenta un’opera pionieristica sotto molti punti di vista. La sua struttura narrativa, ad esempio, è assolutamente innovativa, considerando che si sviluppa attraverso dei continui flashback innescati da una semplice parola, “Rosebud”. Sempre dal punto di vista tecnico, poi, Welles ha sperimentato con inquadrature audaci, profondità di campo estreme e movimenti di macchina fluidi, creando un’estetica visiva che è diventata un punto di riferimento per le generazioni successive di cineasti.
Oltre a questo, però, Quarto Potere ha anche un forte valore simbolico, Tutta la vicenda, infatti, è costruita come un’analisi del potere, della corruzione e della perdita dell’innocenza. Il protagonista, Charles Foster Kane, infatti, è un magnate della stampa che, nel suo incessante desiderio di successo, sacrifica tutto ciò che ha di più caro. La sua storia è un monito sui pericoli del potere assoluto e sull’importanza di preservare la propria umanità.
E, per finire, un valore aggiunto è rappresentato dalla forte ambiguità che permea tutto il film iniziando proprio dal significato della misteriosa Rosebud. Tutti elementi che, nel corso dei decenni hanno continuato a mantenere vivo il dibattito su quest’opera capace di influenzare diverse generazioni di registi. Nomi come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e David Fincher hanno citato più volte Quarto Potere come una delle loro principali fonti di ispirazione.