Richard Chamberlain, amatissimo volto della tv dove ha interpretato “Il dottor Kildare” e “Uccelli di rovo”, è morto ieri a Waimanalo, Hawaii, all’età di 90 anni, a causa di complicazioni successive a un ictus. Per anni ha nascosto la sua omosessualità per gran parte della sua carriera. In un’industria che esigeva dagli attori un’immagine perfetta per il pubblico, un coming out avrebbe significato la fine dei suoi ruoli da protagonista romantico. La paura di perdere il lavoro e il giudizio della società lo hanno costretto a mantenere il segreto per decenni. Solo nel 2003, con l’uscita della sua autobiografia “Shattered Love”, ha potuto raccontare la sua storia con onestà.
Inizialmente concepito come un libro filosofico, fu il suo editore a spingerlo a raccontare la sua verità. Durante la stesura, Chamberlain ebbe una sorta di rivelazione:
“Era come se un angelo fosse entrato nella stanza e mi avesse detto: ‘Non c’è nulla di sbagliato in te’. Sentii nel profondo che dovevo smettere di avere paura“.
Da quel momento, il timore delle conseguenze scomparve e poté affrontare il mondo con una nuova libertà.

Nato nel 1934, Chamberlain è cresciuto in un’epoca in cui essere gay era impensabile. “Quando cresci negli anni ’30, ’40 e ’50, essere gay non solo è difficile, è impossibile“, dichiarò al New York Times nel 2014. L’attore ha sempre saputo della propria sessualità, ma la pressione sociale e lavorativa lo ha costretto a negarla, sviluppando una vita pubblica costruita con estrema cautela.
La fama esplose con “Dr. Kildare”, che lo rese un idolo, e successivamente con “Uccelli di rovo”, ma la sua vita privata rimase sempre sotto stretta sorveglianza. Le domande dei giornalisti su matrimonio e figli erano frequenti, e lui rispondeva con frasi di circostanza per evitare sospetti.
Nonostante questo, Chamberlain ha avuto relazioni importanti. Negli anni ’70 frequentò l’attore Wesley Eure, e dal 1977 al 2010 ebbe una lunga relazione con Martin Rabbett, con cui rimase in buoni rapporti anche dopo la separazione. Per decenni, il peso del segreto lo accompagnò, ma la carriera e la passione per la recitazione furono una fonte di gratificazione. “Sì, sarei stato più felice se fossi stato libero, ma già avevo molto di cui essere felice: ero un attore che lavorava, ed era ciò che volevo dalla vita“, confessò nel 2022.