Rocco Siffredi, a cuore aperto, in una lunga intervista, pochi giorni dopo l’uscita su Netflix della serie Supersex che racconta la sua vita, romanzandola, ha parlato del suo rapporto con il sesso, descrivendolo come ossessivo e spiegando come solo grazie alla lunga relazione con la moglie Rosza Tassi, modella ungherese conosciuta sul set nei primi anni ’90, sia riuscito a uscire dalla spirale incontrollata di desiderio,
Siffredi, come d’abitudine, non ha pudori, nemmeno nel parlare di sé, e spiazza tutti con una scioccante rivelazione, raccolta da Adnkronos: “Questa dipendenza è durata ben 15 anni. Appena vedevo una donna, ma anche un uomo o un transessuale non riuscivo a trattenermi, ci dovevo fare sesso. Era come se dentro di me ci fossero due personalità e una volesse farsi del male. Penso sempre che qualcuno mi ha protetto da lassù, sarei potuto morire di HIV ma quando soffri di dipendenza non c’è malattia che tenga“.
Il rapporto con la moglie (conosciuta nell’ambiente con lo pseudonimo di Rosa Caracciolo), dice Siffredi, è stato fondamentale per dare una svolta alla sua vita, e uscire dal tunnel. Gli ingredienti fondamentali di questa ricetta salvavita? Empatia ed intelligenza: “Ne sono uscito grazie a mia moglie, che è stata una talmente intelligente da non farsi prendere dall’emozione e che un giorno mi ha detto semplicemente: ‘Rocco tu hai bisogno di aiuto’. Siamo molto uniti… Se mia moglie dovesse improvvisamente guardarmi con occhi diversi e decidere di non amarmi più per un altro uomo penso che morirei, sono 30 anni che stiamo insieme“.
Una complicità che si è riverberata anche sotto le coperte: “Da quando ho abbandonato il set il sesso tra di noi è molto più bello. Rozsa mi dice sempre: ‘Rocco come sei diverso da quando hai smesso di recitare’. Stare tutto il giorno su un set di un film porno, tornare a casa e fare il marito era mentalmente molto difficile. Non è facile per una donna aspettare a casa un marito che fa il pornoattore, mia moglie è stata davvero unica“.
Riguardo il suo definitivo ritiro dalle scene, Siffredi ammette: “Non ho più il physique du role, mi vedo vecchio. A 55 anni ho deciso di smettere di recitare perché è iniziata una crisi mia, vedevo queste ragazzine di 18- 20 anni che volevano lavorare con me ma mi sono sentito inadeguato”.