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Home » Spettacolo » Signor tenente, testo e significato della canzone di Giorgio Faletti a Sanremo ’94

Signor tenente, testo e significato della canzone di Giorgio Faletti a Sanremo ’94

Nel 1994 Giorgio Faletti stravolse il Festival di Sanremo. Signor tenente divenne un inno. Ecco testo e significato della canzone.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti4 Luglio 2024
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giorgio faletti
Giorgio Faletti (fonte: Style Magazine)
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Era il 1994 quando Giorgio Faletti, conosciuto fino a quel momento principalmente come comico ed intrattenitore, porta sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo una canzone entrata nella storia della kermesse e non solo. Signor tenente, infatti, è un brano profondamente legato all’attualità del tempo ed una denuncia delle condizioni lavorative delle forze dell’ordine italiane, con un’attenzione particolare al corpo dei Carabinieri, in un periodo in cui gli attentati rappresentavano un rischio effettivo. A rendere tutto più drammatico ed emotivo, poi, è l’evidente collegamento del testo della canzone con le stragi di Capaci e di via d’Amelio, avvenute solamente due anni prima. In entrambi casi, infatti, oltre ai giudice Falcone e Borsellino, hanno perso la vita anche i ragazzi delle loro scorte.

Giorgio Faletti
Giorgio Faletti, attore, scrittore e cantante – Fonte: Giornale di Sicilia

Un altro aspetto interessante del testo del brano è la ripetizione sistematica della frase “minchia signore tenente”, che va ad introdurre ogni strofa della canzone. Questa, infatti,  pronunciata con un chiaro accento siciliano riporta proprio a quella condizione di rischio particolarmente sentita nel sud Italia ma, allo stesso tempo si ricollega al film Mediterraneo di Salvatores.

Quella frase, infatti, è un omaggio diretto al personaggio interpretato da Diego Abatantuono che la pronuncia in una delle scene finali del film, andando a condividere il tema della disillusione. Tutti aspetti, dunque, che hanno reso il brano un’esperienza importante, soprattutto per una manifestazione canora come quella di Sanremo con una maggioranza di testi inneggianti all’amore o tendenzialmente disimpegnati. Con uno stile del tutto personale, invece, Giorgio Faletti porta non solo l’attualità sul palco di Sanremo ma, soprattutto, un senso di stanchezza e sfiducia condivisi a livello generale. E, proprio per questo motivo, quel “minchia signor tenente” ha riecheggiato con forza oltre lo schermo televisivo, coinvolgendo e commuovendo nel profondo.

Signor tenente – Testo

Forse possiamo cambiarla ma è l’unica che c’è
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Forse cent’anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena sarebbe con me
Tutti vestiti di vento a inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove
Minchia signor tenente
Che siamo usciti dalla centrale
Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41
Presso la casa cantoniera
Nascosto bene la nostra auto
C’asse vedesse che non c’era
E abbiam montato l’autovelox
E fatto multe senza pietà
A chi passava sopra i 50
Fossero pure i 50 d’età
E preso uno senza patente
Minchia signor tenente
Faceva un caldo che se bruciava
La provinciale sembrava un forno
C’era l’asfalto che tremolava
E che sbiadiva tutto lo sfondo
Ed è così, tutti sudati
Che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti ammazzati
Gettati in aria come uno straccio
Caduti a terra come persone
Che han fatto a pezzi con l’esplosivo
Che se non serve per cose buone
Può diventare così cattivo che dopo
Quasi non resta niente
Minchia signor tenente
E siamo qui con queste divise
Che tante volte ci vanno strette
Specie da quando sono derise
Da un umorismo di barzellette
E siamo stanchi di sopportare
Quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare
Per poco più d’un milione al mese
E c’è una cosa qui nella gola
Una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola
Se chi ci ammazza prende di più
Di quel che prende la brava gente
Minchia signor tenente
Lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare
Per star seduto su una volante
La voce in radio ci fa tremare
Che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura
Quando ci tocca di fare i conti
Con il coraggio della paura
E questo è quel che succede adesso
Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su
E ci si va lo stesso
E scusi tanto se non è niente
Minchia signor tenente
Per cui se pensa che c’ho vent’anni
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni
Magari non mi farà rapporto
E glielo dico sinceramente
Minchia signor tenente

 

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