Signs, diretto da M. Night Shyamalan nel 2002, finisce con la lotta della famiglia Hess contro un alieno riuscito a penetrare all’interno di casa loro. Usciti dalla cantina in cui si erano nascosti per affrontare la notte alla ricerca di un inalatore per curare un grave attacco d’asma di Morgan (Rory Culkin), gli Hess si rendono conto che un ultimo alieno si nasconde ancora nell’abitazione. La creatura prende in braccio Morgan e gli spruzza un gas velenoso sul volto. Il bambino, però, è in crisi asmatica e non riesce a respirare – salvandosi, quindi, la vita. L’ossessione per l’acqua di Bo e l’abilità di Merrill (Joaquin Phoenix) con la mazza da baseball finiscono per uccidere l’alieno e spingere Graham (Mel Gibson) a riacquistare la fede in Dio.
Ma facciamo un passo indietro, volto a descrivere in dettaglio ciò che avviene nei minuti finali di Signs e a spiegare il complesso ordito narrativo costruito da M. Night Shyamalan. Durante la notte in cui è accaduto l’incidente che ha provocato la sua morte, la moglie di Graham, ormai in fin di vita, aveva detto al marito: “Guarda… Dì a Merrill di colpire forte”. In seguito a quanto avvenuto, Graham ha scelto di allontanarsi dalla fede e lasciare l’abito da sacerdote. Gli ultimi minuti del film, però, cambiano totalmente la situazione e dimostrano all’ex pastore che non è il Caso a governare il mondo ma, evidentemente, il piano di Dio. Dopo essersi barricati dentro casa, Graham, Merrill, Morgan e Bo si nascondono in cantina perché la loro abitazione è stata attaccata dagli alieni. Dopo aver abbandonato la cantina in cui si erano nascosti, gli Hess si rendono conto della presenza di un ultimo alieno in casa loro. La creatura, tra l’altro, prende in braccio Morgan e gli spruzza un gas velenoso che, però, non fa breccia perché il ragazzino non riesce a respirare a causa di una grave crisi asmatica. Proprio in quel momento, Graham si guarda attorno e ricorda le ultime parole di sua moglie. L’ex reverendo guarda bene ciò che ha a disposizione nella stanza, nota una mazza da baseball appesa alla parete e intima al fratello di colpire forte l’alieno. La presenza di numerosi bicchieri di acqua abbandonati in giro a causa dell’ossessione di Bo consente a Merrill di uccidere facilmente l’alieno, facendo leva sull’ulcera che l’acqua provocava alla sua specie.
Le inquadrature successive mostrano Graham abbracciare i figli e il fratello e, in modo particolare, ripetere ad alta voce: “I polmoni erano chiusi, il veleno non è passato. Grazie, Dio”. Nel finale, l’uomo è inquadrato mentre indossa nuovamente l’abito da reverendo, sinonimo della sua riconciliazione con il Signore.
Attraverso Signs, M. Night Shyamalan ha scelto di costruire una narrazione basata su numerosi indizi, il cui senso si schiude alla vista (e al cuore) in modo lento e progressivo, un po’ come avviene con le figure degli alieni, mostrate per intero soltanto a metà film. Allo spettatore è affidato il compito di scegliere: ognuno di noi è libero di credere in un disegno divino o nella forza di un Caso che getta la vita degli uomini in un vortice di totale anarchia priva di senso.
Le riprese di Signs hanno avuto inizio il 12 settembre 2001 e, a detta del regista, il primo giorno di lavoro è stato parecchio commovente non soltanto a causa di quanto accaduto appena 24 ore prima a New York ma anche perché il piano di lavorazione del film prevedeva la realizzazione della sequenza in cui la moglie di Graham Hess trovava la sua morte. Al link che segue.