Il film The Brutalist, diretto da Brady Corbet e interpretato da Adrien Brody nel ruolo dell’architetto ungherese László Tóth, ha suscitato molto scalpore ma, a differenza di quello che molti possono pensare, non è ispirato ad una storia vera.
Nonostante la narrazione sembri assolutamente realistica, il film nasce esclusivamente dalla fantasia e dall’intuizione degli sceneggiatori Brady Corbet e Mona Fastvold. Anche il personaggio di László Tóth, arrivato in America nel 1947 per ricominciare la sua vita, non corrisponde a una figura storica specifica. Per quanto, curiosamente, il suo sia il nome dello squilibrato che prese a martellate La pietà di Michelangelo, a Roma, il 21 maggio 1972.
Tuttavia, The Brutalist trae spunto da ricerche approfondite sull’Olocausto e sul movimento architettonico definito brutalista, le cui strutture sono caratterizzate da linee pulite, forme squadrate e una palette monocromatica.
Anche alcuni elementi del protagonista, poi, richiamano figure storiche reali, come, ad esempio, l’architetto Marcel Breuer, uno dei principali esponenti del movimento. Per finire, la trama incorpora eventi storici reali con l’intenzione di riflette sulle esperienze degli immigrati ebrei nel periodo post-bellico. Il film, infatti, è un’occasione per esplorare tematiche importanti come l’antisemitismo, la ricerca del sogno americano e l’impatto del trauma dell’Olocausto sull’arte e l’architettura.