The Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi, film giallo britannico del 2018, finisce con l’impiccagione di Lizzie; la donna virene giustiziata per l’omicidio del marito; la donna aveva confessato a Kildare di essere il Golem, ma il detective aveva bruciato la dichiarazione, negandole la fama imperitura che tanto desiderava. Nell’ultima scena del film, vediamo Kildare assistere a uno spettacolo basato sulla vita di Lizzie, organizzato nel teatro di Dan; Aveline, che interpreta il ruolo di Lizzie, muore nella scena dell’impiccagione a causa di un errore tenico. A quel punto Dan sale sul palco vestito da donna e lo spettacolo continua come se nulla fosse.
Londra, 1880: a John Kildare, un abile detective di Scotland Yard caduto in disgrazia per via di un passato torbido, viene affidato un importante caso di omicidio plurimo: una serie di delitti efferati compiuti su vittime sempre diverse, ma accomunati dalla presenza della figura del Golem ebraico sulla scena. Indagando, Kildare risale immediatamente a un volume di Thomas De Quincey; la copia conservata nella biblioteca locale presenta fitte annotazioni a mo’ di diario, e confrontando i registri d’ingresso, il detective nota che il giorno dell’ultimo delitto solo quattro uomini hanno avuto accesso alla sala di lettura. Uno di loro è John Cree, a sua volta recentemente scomparso per avvelenamento; la moglie, Elisabeth “Lizzie” Cree, è stata arrestata con l’accusa di omicidio ed è sotto processo proprio in quei giorni. Recatosi in tribunale per approfondire, Kildare resta affascinato dalla vita sofferta e turbolenta della donna; costretta a lavorare al molo sin da bambina, ha subito le violenze di una madre crudele.
Deciso a scoprire la verità, Kildare persegue parallelamente due linee di indagine; da un lato, cerca di rintracciare gli uomini presenti nella biblioteca quel giorno, per confrontare le loro grafie con quella delle annotazioni sul volume; dall’altro, cerca di stabilire un rapporto con Lizzie, interrogandola a lungo sul suo passato, spinto dalla quasi certezza che il Golem non possa essere che John; se le cose stessero così, qualora Lizzie fosse colpevole dell’omicidio del marito, avrebbe comunque dalla sua alcune attenuanti. Mentre i sospettati della biblioteca escono inesorabilmente di scena uno dopo l’altro, noi veniamo lentamente a conoscenza dei dettagli della vita passata di Lizzie.
Rimasta presto orfana, entra nella compagnia teatrale del comico Dan Leno, prima come suggeritrice e poi, come dotatissima attrice, per poi fare la conoscenza di John Cree, un drammaturgo in ascesa. L’uomo, che sta approntando da mesi le ultime modifiche al suo spettacolo Il crocevia della libertà, si innamora di Elizabeth e le offre il ruolo della protagonista; la donna, però, non ricambia i suoi sentimenti con la stessa intensità, e accetta riluttante l’insistito e prolungato corteggiamento di John. Un giorno, però, Lizzie viene avvicinata dallo “Zio”, il padrone del teatro dove la compagnia si esibisce, con delle esplicite proposte di natura sessuale e sadomasochistica; la donna si piega, per non perdere il lavoro, ma John, venuto a saperlo, decide una volta per tutte di chiederla in sposa, per trascinarla via dalla vita di attrice. Dopo qualche mese di attesa ulteriore,, le nozze vengono celebrate; Lizzie, però, che ha capito di non amare John, è restia a consumare il sacramento, anche a causa dei traumi subiti nell’infanzia, quando la madre le infilava un tizzone ardente nelle parti intime, per ripulire i peccati. La donna trova presto una soluzione alternativa e assume Aveline Ortega, un’attrice della compagnia con cui è in pessimi rapporti, per farle da cameriera, ma soprattutto per adempiere ai doveri coniugali con John al posto suo.
Ormai abbandonata la carriera teatrale, Lizzie conduce una vita monotona e insoddisfatta; un giorno, curiosando tra le carte di John scopre che il manoscritto della sua opera è molto lontano dall’essere terminato e infuriata, confronta il marito, che la scaccia infastidito. Tempo dopo, assistiamo alla prima, disastrosa, de Il crocevia della libertà; il copione è stato completato da Lizzie all’insaputa del marito che, quando lo viene a sapere, cede alla rabbia insultando la moglie e tutti gli attori della compagnia, prima di andarsene dicendo che farà di tutto per essere ricordato. Il racconto di Lizzie è terminato; ora Kildare sa che John è davvero il Golem, e per provarlo definitivamente, si reca alla biblioteca dov’è custodito il copione originale dello spettacolo. Confrontando la grafia dello scritto con quella delle annotazioni, Kildare ha svelato l’identità del Golem. Nel frattempo, però, Lizzie è stata condannata alla pena di morte, e l’esecuzione avrà luogo in brevissimo tempo; Kildare, allora, si precipita a rotta di collo alla prigione per comunicare a Lizzie la nuova speranza; ora non dovrà fare altro che parlare col giudice e convincerlo a offrire uno sconto di pena.
All’improvviso, però, con decisa lentezza, Lizzie verga su un foglio la frase: “Io sono il Golem”, quando la penna ha lasciato per l’ultima volta la carta, Kildare scopre con orrore che la grafia della donna è identica a quella del copione, e del diario; avendo capito di essere stato ingannato, non visto, brucia la confessione nel camino e torna in Centrale, sconvolto, ripensando a tutti i risvolti del caso: desiderosa di raggiungere fama imperitura, e non riuscendo a sfondare come attrice drammatica, Lizzie aveva deciso di utilizzare a suo favore la leggenda del Golem assassino, nella speranza di essere riconosciuta e ricordata nei secoli; dopo aver ucciso le prime vittime, era stata costretta a liberarsi anche di John, che cominciava a nutrire dei sospetti su di lei. Il suo piano, però, fallisce, perché Kildare non divulga a nessuno la verità e, seppur con un’ora di ritardo sul programma, Lizzie viene impiccata come semplice uxoricida, declamando, come ultime parole, prima dell’esecuzione della condanna, “Eccoci, siamo di nuovo qui!”, ovvero la frase – tormentone con cui Dan apriva tutti i suoi spettacoli.
Tempo dopo, vediamo proprio il teatro ancora protagonista; Kildare, infatti, si presenta alla prima del “nuovo” Crocevia della libertà, in una versione riveduta e corretta, basata sulla tragica vita di Lizzie e scritta da Aveline, che interpreta anche il ruolo della protagonista. Tutto è pronto per la scena d’apertura, quella dell’impiccagione, ma la tragedia è dietro l’angolo; un malfunzionamento nei meccanismi del finto cappio causa lo strangolamento di Avelina che muore sul colpo. A quel punto, senza battere ciglio, Dan corre a cambiarsi e assume i panni di Lizzie; il pubblico gli tributa una scrosciante ovazione. All’improvviso, sul palco, visibile solo a noi spettatori, appare una Lizzie sorridente e felice.
The Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi è un film di Juan Carlos Media, tratto dal romanzo Dan Leno and The Limehouse Golem, di Peter Ackroyd, con Olivia Cooke (Lizzie), Bill Nighy (Kildare), Douglas Booth (Dan), Sam Reid (John) e Eddie Marsan (lo zio).