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Home » Spettacolo » The Wolf of Wall Street, la storia vera che ha ispirato il film di Martin Scorsese

The Wolf of Wall Street, la storia vera che ha ispirato il film di Martin Scorsese

La storia vera che ha ispirato il film The Wolf of Wall Street è quella del broker Jordan Belfort protagonista di un'ascesa e una rapida caduta.
Matteo FantozziDi Matteo Fantozzi8 Febbraio 2023
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Jordan Belfort
Jordan Belfort
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Il film The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese è stato tratto da una storia vera. Si tratta dell’adattamento dell’autobiografia Il lupo di Wall Street di Jordan Belfort, un broker newyorkese che ha vissuto una fortissima ascesa per poi crollare rovinosamente. Quest’ultimo compare in un cameo nel film.

Jordan Belfort, è nato a New York il 9 luglio del 1962, figlio di due commercialisti di origine ebraica. Cresce nel distretto di Queens, laureandosi poi in Biologia all’American University di Washington. Nonostante questo la sua strada è sempre stata un’altra, fin da giovane infatti Jordan coltiva un insolito fiuto per gli affari. Con un amico riesce a guadagnare 20mila dollari vendendo gelati italian ice. Arriva poi per lui la volta della Dental School all’Università del Maryland, dove studia per diventare dentista fino a che un professore del suo istituto gli sottolinea che non raggiungerà mai i guadagni sperati seguendo questo percorso.

Inizia così, un po’ casualmente, la sua carriera da broker alla banca americana L.F.Rothschild. Vi rimane fino al 1987 quando il crollo lo porta a cambiare strada un’altra volta. nel 1989 fonda la Stratton Oakmont, una società di brokeraggio che vende azioni di piccole società dalle bassissime possibilità di crescita. Proprio grazie alle sue capacità nella vendita però riscuote un grandissimo successo arrivando a guadagnare un milione di dollari a settimana.

I soldi cambiano la quotidianità di Jordan Belfort, interpretato nel film da Leonardo DiCaprio, con uno stile di vita estremo sotto il punto di vista dell’alcol, delle droghe e del sesso. Questo lo porta a una grave forma di tossicodipendenza nel momento di massima esplosione dell’azienda che vede impiegati mille agenti di borsa e fattura oltre un miliardo di dollari. Nel 1996 il broker viene arrestato per frode e riciclaggio e ancora oggi deve rimborsare alcune delle vittime delle sue truffe. Belfort ha iniziato a fare dei corsi motivazionali e in carcere è stato spinto dall’artista Tommy Chong, conosciuto in carcere, a scrivere il libro Il lupo di Wall Street.

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