In un’intervista Vasco Rossi ha spiegato le origini e il significato del suo nome, spiegando che si chiama così in omaggio al compagno di prigionia di suo padre, che si chiamava Vasco e gli salvò la vita durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre era internato in un lager in Germania.
Come spiega il Corriere della Sera, Giovanni Carlo Rossi, detto Carlino, era uno dei seicentomila internati militari in Germania che si rifiutarono di combattere per Hitler. “Gli americani bombardarono il lager e mio padre cadde in una buca” – ha raccontato il cantautore di Zocca – “Questo Vasco lo tirò su di peso e papà gli disse: se un giorno avrò un figlio, lo chiamerò come te”
Vasco ha anche dichiarato di aver riletto di recente il diario che suo padre scrisse all’epoca, nel quale racconta episodi talmente così duri e violenti che il cantante oggi fa fatica a vedere pellicole come Schindler’s List o altri film sul tema dell’Olocausto. “Nel suo diario mio padre racconta la morte di un prigioniero, ucciso a bastonate da un kapò italiano, di cui papà scrive nome e cognome. Non aveva studiato, non era mica uno scrittore, ma aveva visto i suoi compagni morire di fatica e di botte: cose talmente terribili che voleva testimoniarle. E io le ho assorbite. Non riesco a vedere i film sui deportati e sulla Shoah, non ho visto neppure Schindler’s List. Mi turbano troppo. Per questo ogni anno ricordo il Giorno della Memoria”
Una risposta che, nella stessa intervista, porta inevitabilmente ad una domanda sull’attuale situazione nella Striscia di Gaza. Vasco vorrebbe evitare di parlarne, poi spiega perché sostiene Israele. “Mi rifiuto di schierarmi come se fosse una partita di calcio, Israele contro Palestina. Gli ebrei, dopo quello che hanno sofferto, hanno diritto a uno Stato. “Free Palestine” è un bello slogan, da anime belle; ma se implica la distruzione dello Stato di Israele, allora sarebbe più onesto dirlo. E alla distruzione di Israele io mi ribello”
Poi Vasco prosegue “Leggo cose superficiali, in cui non mi riconosco; io sono semplice, non facile. Mi hanno dato del sionista, ma io non so neppure cosa voglia dire. So che se mettessi il like a Palestina Libera mi amerebbero tutti; ma io non sono fatto così. Se avessi voluto piacere a tutti, non avrei scritto C’è chi dice no o Gli spari sopra. Questo ovviamente non mi impedisce di piangere le vittime civili di Gaza, e di criticare i bombardamenti di Netanyahu, che è pure lui una specie di fascista”
Nella stessa intervista, Vasco ha anche parlato di Gabriella Sturani, la sua ex fidanzata morta nei giorni scorsi, che è anche la madre di uno dei suoi figli, Lorenzo. “Lasciai Gabriella per vivere fino in fondo la mia avventura con la musica, ma mi presi cura di lei: era rimasta a Zocca con mia mamma, mentre le cercavo una nuova casa e un nuovo lavoro. Le lasciai anche una macchina, una Renault5, perché potesse andare in giro, trovarsi un altro fidanzato. E lo trovò. Quando tornai, la rividi nella roulotte prima del concerto, e la salutai con affetto, per l’ultima volta. Mesi dopo mi dissero che era incinta”. Le sorprese per Vasco non finirono qui, perché qualche tempo dopo arrivò un’altra ragazza, Stefania, “una che nemmeno ricordavo”, con un altro figlio nel passeggino, Davide.