Il significato del titolo di Venerdì 13, film horror classico del 1980 diretto da Sean S. Cunningham, è legato a livello ideale alla funesta fama di questa data, tradizionalmente considerata come la più sfortunata in calendario. E a un fatto specifico della trama. Lo slasher si intitola così, infatti, perché la spaventosa storia del campeggio maledetto di Camp Blood è ambientata proprio di venerdì 13.
Il 13 giugno 1980, infatti, i protagonisti del film, un gruppo di studenti universitari, arrivano al famigerato campeggio dove anni addietro un ragazzino (forse) morì affogato. Da quel momento, avvenimenti terribili si sono succeduti a Crystal Lake. E le cose non migliorano col passare del tempo, anzi.
Uno dopo l’altro, Bill, Brenda, Ned, Annie e i due fidanzati Jack (un giovanissimo Kevin Bacon) e Marcie, vengono uccisi in maniera brutale da un misterioso omicida che li sgozza. In vita resta solo una ragazza, Alice, che poi scoprirà l’identità del feroce omicida. Si tratta di Pamela Voorhees (Betsy Palmer), l’ex cuoca del campeggio, e madre di Jason, il ragazzino annegato nel lago.
La furia sanguinaria di Pamela, protetta dal suo aspetto materno e rassicurante, si era scatenata 23 anni prima, alla morte del figlio, spinto nel lago da alcuni bulli che lo prendevano in giro per la sua deformità. Alice riesce a ucciderla e a liberarsi. Salvata dalla polizia, sente vicina la presenza di Jason. Il quale forse non è morto, come si intuisce dal fotogramma finale in cui vediamo delle bolle emergere sulla superficie del lago.
In effetti, il mostruoso protagonista dalla maschera di hockey è uno degli immortali del cinema di paura. La sua figura ha originato altri nove film, fino al 2001. Più un crossover, il delirante Freddy vs. Jason, dove il Freddy è il Kruger di Nightmare e un reboot nel 2009.