Il rapporto tra Virginia Sanjust di Teulada e Silvio Berlusconi è stato caratterizzato da una lunga frequentazione occorsa tra il 2003 e il 2007; non vi sono prove che la relazione sia mai sfociata in un coinvolgimento di tipo sessuale, ma è invece certo che l’imprenditore avesse sviluppato una particolare predilezione nei confronti di Sanjust, occupandosi personalmente del suo benessere attraverso regali, esecuzione di agevolazioni professionali, ed elargizioni di denaro. Il rapporto tra i due si interruppe, piuttosto bruscamente nel 2007, anche a seguito di uno scandalo che aveva visto coinvolto l’ex marito della donna, Federico Armati, il dipendente del SISDE, il servizio segreto civile italiano.
A parlare, con sincerità, della sua “relazione particolare” con l’ex premier è stata proprio Virginia Sanjust, in un’intervista rilasciata anni fa al Fatto Quotidiano in cui esprimeva tutto il suo rammarico per i trascorsi con Berlusconi: “L’incontro con Berlusconi, con quel potere enorme, è stato una cosa più grande di me; Ero troppo giovane e lui mi ha schiacciata, ingannata. Ma oggi so che la responsabilità è anche mia: quando mi mandò le gardenie per complimentarsi del mio lavoro in tv, non avrei dovuto chiamarlo, in fondo io avevo solo letto il gobbo in tv, ma lui che è molto pragmatico, mi chiese: “Dimmi di te, raccontami chi sei”.
Così venne fuori che avevo delle difficoltà economiche; all’inizio, però, io non accettai un euro. Poi, quando la nostra storia uscì sui giornali, mi disse che dovevo lasciare il lavoro in Rai: ho cominciato ad accettare i suoi soldi e per un anno ho vissuto in casa sua, a Campo dei Fiori.”
“A modo mio mi innamorai di lui. Lo vedevo come un padre, mi proteggeva. E lui da me prendeva energia, entusiasmo. Gli raccontavo cosa diceva di lui la gente al bar. Se non fosse per lui, forse, io oggi avrei ancora una famiglia, l’affidamento di mio figlio. Pensa che i giudici che me l’hanno tolto non siano stati influenzati da tutto quello che scrivevano i giornali, dal vedermi come l’amante di Berlusconi?”
La storia della conoscenza tra Sanjust e Berlusconi, inizia la sera del 29 settembre 2003, allorché l’allora premier vede la ragazza in televisione, come annunciatrice di un programma Rai. Colpito dal suo fascino, la contatta immediatamente per inviarle un mazzo di fiori in segno di ringraziamento; Sanjust, lusingata dalle attenzioni, chiama personalmente Berlusconi, e i due si incontrano, dopo pochi giorni a Palazzo Chigi. Berlusconi, invaghitosi della ragazza, che presenta uno spessore intellettuale fuori dal comune, fa immediatamente preparare un oneroso contratto di consulenza per lei presso il Governo.
Come avrebbe poi confidato ai magistrati durante un successivo procedimento, lei accettò con riluttanza. Dopo pochi mesi l’incarico sarebbe stato revocato, una volta che l’accordo tra i due divenne di dominio pubblico, ma i rapporti personali continuarono tra regali costosi (è rimasto celebre un sontuoso braccialetto di Damiani), soggiorni in Sardegna, e lauti versamenti di denaro. Sanjust, inoltre viene promossa alla conduzione del magazine specializzato di Rai1 Oltremoda, ruolo che manterrà per una stagione; nell’autunno 2004, infatti, decide di non accettare il rinnovo di contratto propostole dall’allora direttore di rete, per poi, nel novembre successivo, abbandonare anche il ruolo di annunciatrice.
I rapporti personali con Berlusconi però continuano, tra intimità e confidenze; in un volume di Peter Gomez e Marco Travaglio dedicato a Berlusconi si legge, a proposito: “Virginia racconta alle persone più care che, dopo la prima vacanza sarda, il Cavaliere le offrì una busta piena di fruscianti banconote. E lei, non abituata agli usi della casa, si sentì trattata come una donna-oggetto e non ne fece mistero. Anzi, reagì male. «Questo atteggiamento di Virginia, così diverso da quello delle altre ragazze con le quali era abituato a trattare, colpì molto il presidente.”
Lei, dal canto suo, sempre più intrigata, “si precipita a Palazzo Grazioli con l’olio profumato per il massaggio rilassante. E quando il presidente le fa un regalo, lei subito ricambia con pensieri gentili, come una gigantesca clessidra che dovrebbe ricordare all’uomo di Stato, sempre preso da mille impegni, che il tempo scorre e va utilizzato al meglio. Una volta rimane chiusa in casa per giornate intere a registrare cd musicali con le compilation delle canzoni più belle da dedicare a Silvio: è lei stessa a decorare le copertine, una a una”
In quel periodo Sanjust è impegnata in una lunga battaglia legale con l’ex marito Federico Armati, dirigente del SISDE, per la custodia del figlio. Lo stesso Armati, anni dopo, presentando un esposto contro Berlusconi per maltrattamenti e abuso d’ufficio, avrebbe ricostruito la parte della vicenda che lo riguarda; l’ex moglie, inizialmente, avrebbe convinto Berlusconi a donarle l’appartamento di Via Campo de’ Fiori a Roma dove lei per anni aveva vissuto con Armati, e che nel frattempo, era stato acquistato da altri; sempre stando ad Armati, Sanjust avrebbe esercitato pressioni su Berlusconi affinché agevolasse la promozione di Armati, cui corrispondeva un lauto scatto di stipendio; tutto va come previsto,
Pochi mesi dopo, però, nella primavera 2004, i contrasti tra i due ex coniugi si fanno insanabili, e di punto in bianco Armati viene dapprima demansionato e poi addirittura trasferito, con paga dimezzata, alla Corte di Cassazione. Alcune intercettazioni ambientali raccolte da Virginia Sanjust di Teulada e acquisite agli atti del procedimento contro Berlusconi, dipingono tutta la rabbia di Armati, che, una volta vistosi notificare l’atto di trasferimento, nella primavera del 2006, chiede alla ex di intercedere nuovamente presso Berlusconi, minacciando, qualora ciò non fosse avvenuto, di rivelare al pubblico l’ambiguo rapporto tra i due.
“Sono stato trasferito dal 1° aprile al ministero di Giustizia. Ora sto preparando una denuncia contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e contro il direttore del servizio, Mario Mori. Non torno indietro. Racconterò tutti i fatti a partire dal 29 di settembre in poi: Palazzo Chigi, il pranzo, il braccialetto… come lo scartavi. Io c’ho tutte le scatole e i certificati di garanzia dei gioielli. Tu gli dici che c’è un giorno di vita. Entro giovedì. Io, Federico Armati, lo mando in galera, quanto è vero Dio ci impegno la vita, gli faccio un tale casino, lo rovino! Se entro domani non succede qualcosa, vi facciamo un culo così.”
Il primo aprile 2006, Armati non diventerà un dipendente della Corte di Cassazione, bensì verrà assunto come funzionario del Cesis, il Centro di Coordinamento dei Servizi segreti e militari con paga equiparabile alla precedente. Anche a causa di quanto avvenuto, il procedimento a carico di Berlusconi verrà archiviato il 26 gennaio 2009, con la seguente motivazione
La notizia di reato a carico del Presidente del Consiglio in carica all’epoca dei fatti, Berlusconi Silvio, deve ritenersi nel suo complesso infondata o comunque non supportata da idonei elementi atti a sostenere l’accusa in un eventuale giudizio di merito, per cui ne va disposta l’archiviazione.