Zelda Williams, figlia del leggendario attore Robin Williams, ha lanciato un appello accorato attraverso i social media chiedendo alle persone di smettere di inviarle video generati dall’intelligenza artificiale che ritraggono suo padre, scomparso nel 2014 all’età di 63 anni. Il suo sfogo rappresenta uno dei più duri atti d’accusa contro l’uso dell’AI per ricreare celebrità decedute, un fenomeno che sta diventando sempre più pervasivo sulle piattaforme social.
Per favore, smettete semplicemente di inviarmi video AI di papà. Smettete di credere che io voglia vederli o che capirò, non lo voglio e non capirò. Se state solo cercando di trollarmi, ho visto di peggio, vi bloccherò e andrò avanti. Ma per favore, se avete un briciolo di decenza, smettete semplicemente di fare questo a lui e a me, a tutti quanti, punto e basta. È stupido, è una perdita di tempo ed energia, e credetemi, NON è quello che avrebbe voluto.

La regista e attrice, nota per aver diretto la commedia horror Lisa Frankenstein nel 2024, non si è limitata a una semplice richiesta personale su Instagram. Ha articolato una critica feroce contro l’intero fenomeno dell’AI applicata alle eredità umane, utilizzando metafore viscerali per descrivere ciò che considera una profanazione digitale.
Non state creando arte, state creando disgustosi hotdog eccessivamente processati dalle vite di esseri umani, dalla storia dell’arte e della musica, e poi li state spingendo giù per la gola di qualcun altro sperando che vi diano un piccolo pollice in su e li apprezzino. Disgustoso. E smettete di chiamarlo il futuro. L’AI sta semplicemente riciclando malamente e rigurgitando il passato per essere ri-consumato.
Questa, però, non è la prima volta che Zelda Williams si schiera contro l’uso dell’intelligenza artificiale per ricreare suo padre. Nel 2023, durante la campagna del Screen Actors Guild contro l’AI, aveva già espresso preoccupazione per i modelli addestrati a replicare attori che non possono dare il proprio consenso.
Ho già visto l’AI usata per far dire alla sua voce qualsiasi cosa le persone vogliano e mentre lo trovo personalmente disturbante, le ramificazioni vanno ben oltre i miei sentimenti personali. Queste riproduzioni, infatti, sono, nel migliore dei casi, un povero fac-simile di persone, ma nel peggiore dei casi, un orrendo mostro Frankensteiniano, assemblato dai peggiori pezzi di tutto ciò che questa industria è, invece di ciò che dovrebbe rappresentare.
Il messaggio di Zelda Williams ha ricevuto ampio sostegno nei commenti pubblici, con molti utenti che concordano sulla necessità di stabilire limiti etici all’uso dell’intelligenza artificiale. La questione, dunque, solleva interrogativi profondi sul confine tra innovazione tecnologica e rispetto per la dignità umana, specialmente quando si tratta di persone che non possono più difendersi o dare il proprio consenso.