Lo chiamano trucco della borraccia ed è l’equivalente dei foglietti di carta con le risposte che portiamo con noi durante un esame scritto. Solo che in questo caso non c’è un esame, ma la famigerata lotteria dei calci di rigore. Nella fattispecie, durante Inghilterra-Svizzera ai quarti di finale dei campionati Europei di calcio in Germania. La sfida dopo tempi regolamentari e supplementari è finita in parità (1-1). E quindi sono stati necessari i penalty. Che il portiere dell’Inghilterra Jordan Pickford ha affrontato con portando con sé una borraccia con scritti i nomi dei rigoristi elvetici e le loro caratteristiche. Ad esempio come avrebbero battuto e dove avrebbero indirizzato il pallone.
Pickford ha parato il primo rigore, tirato da Akanji, in grande scioltezza. Gli altri però no. Poco importa però perché per i biancorossi è stato fatale anche quel solo errore. Il resto lo hanno fatto gli altri giocatori inglesi che non hanno sbagliato un solo tiro dagli 11 metri.

Le telecamere hanno pizzicato la borraccia incriminata che faceva parte di una più ampia strategia della tensione con faccette e mosse non del tutto regolari (Grobbelaar in Roma-Liverpool, finale di Coppa dei Campioni del 1984, docet). In quel caso il nostro arbitro Orsato lo ha subito rimesso a posto. Di certo non poteva impedirgli di bere. Dando la possibilità a Pickford di ripassare la lezione.
Cosa c’era scritto in corrispondenza di Akanji (difensione del Manchester City) “Drive left”, ovvero calcia alla sinistra del portiere. Pickford non è nuovo a questo tipo di imprese, visto che ha parato 4 rigori su 14 subiti nei tornei più importanti. In patria è già un eroe. E già contro gli azzurri a Wembley, nella finale dei Campionati Europei del 2021 aveva usato l’escamotage. In quel caso, però, non è servito a nulla, nonostante abbia bloccato i penalty di Jorginho e Belotti. Perché il collega Donnarumma è stato più bravo (e senza borraccia).