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Home » Sport » Chi è André Villas-Boas, lo Special Two del calcio che ha sconfitto due tumori

Chi è André Villas-Boas, lo Special Two del calcio che ha sconfitto due tumori

Non uno, ma due tumori scoperti per caso e affrontati. Ecco la storia di André Villas-Boas, allenatore portoghese "spalla" di Mourinho.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino25 Aprile 2024
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Andre villas boas
André Villas-Boas durante un match in Premier League (fonte: Sky Sports)
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André Villas-Boas è stato un allenatore di calcio portoghese e prossimamente sarà in lizza per ottenere la presidenza del Porto, squadra in cui ha mosso i primi passi come tecnico e che ha portato a uno storico triplo successo nel 2011. Secondo di José Mourinho al Porto, Chelsea e Inter è per questo soprannominato lo Special Two (Mourinho è da sempre lo Special One). Nel 2018 partecipa alla Parigi-Dakar che abbandona in seguito a un incidente che gli permette di scoprire due tumori, uno alla tiroide e uno alla schiena. Rischia di morire sotto i ferri, ma si riprende. Sposato dal 200 con Joana Maria Noronha de Ornelas Teixeira, hanno tre figli.

Luís André Pina Cabral Villas-Boas, noto semplicemente come André Villas-Boas nasce a Porto il 17 ottobre del 1977, sotto il segno della Bilancia. La sua è una famiglia benestante, con ascendenze nobili e origini inglesi. Elemento che sarà importantissimo per la carriera di Villas-Boas, che proprio in Premier League conquista importanti riconoscimenti.

Da giovane non pratica il calcio, anzi è un grande appassionato di statistica, disciplina che lo aiuterà a sviluppare un metodo di gestione dei calciatori. Nel 1993 scrive all’allora tecnico del Porto Bobby Robson una lettera in cui gli consiglia di usare in maniera diversa Domingos Paciência. Comincia quindi ad avvicinarsi al pallone entrando nello staff tecnico di Robson che segue anche al Barcellona, nel 1996. Ha solo 23 anni quando allena la Nazionale delle Isole Vergini britanniche. Non dura molto sulla loro panchina, ma tanto basta per fargli capire che allenare è alla sua portata.

Nel 2001 inizia la collaborazione con José Mourinho al Porto per il quale diventa osservatore e spalla tecnica. Villas-Boas ha talento nello scovare i giovani e lo mette a frutto al Chelsea e all’Inter. Nel 2009 inizia la sua carriera come allenatore, all’Académica, che grazie a lui riscatta una stagione difficile e destinata alla retrocessione.

 

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Nel 2010, l’arrivo sulla panchina del Porto dov’è protagonista di grandi successi, come la tripletta Campionato, Coppa di Portogallo ed Europa League nel 2011. Ha solo 33 anni. Da qui in avanti Villas-Boas si sposta in Inghilterra dove allena Chelsea e Tottenham (entrambe formazioni di Londra). Nel suo curriculum c’è anche lo Zenit San Pietroburgo, Shanghai SIPG e Olympique Marsiglia. La sua carriera di allenatore è ormai agli sgoccioli. Durante la Parigi-Dakar del 2018, un incidente grave lo porta al ritiro. In seguito scopre di avere due tumori. Durante l’asportazione della tiroide rischia di morire.

“Hanno dovuto asportarmi metà della tiroide e si è scoperto che stavo morendo durante l’operazione. Dopo 10 minuti, ho iniziato a sentirmi male e ricordo di aver pensato: ‘Sto per morire, sto per morire.’ Ho premuto il pulsante, è arrivata l’infermiera e ricordo solo di averla sentita urlare, prendere il mio letto, correre per l’ospedale dritto al pronto soccorso, le porte che si aprivano a forza, l’iniezione e… Quando mi sono svegliato ero sulle mie gambe. Ancora qualche minuto e sarei morto per asfissia. È stato tutto molto curioso perché, a causa degli esami della tiroide, mi hanno scoperto un altro tumore sulla schiena, che ho dovuto anche rimuovere. Se non fosse stato per l’incidente, non avrei mai scoperto queste malattie“, ha detto Villas-Boas in un’intervista rilasciata a Record.

Il prossimo 27 aprile se la vedrà con Pinto Da Costa per la presidenza del club portoghese che lo ha visto nascere, professionalmente parlando.

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