Marco Cesar Aguiar Luis, noto come Marco Luis, era un noto bodybuilder portoghese, morto domenica scorsa a 46 anni a Colonia, in Germania, per cause ancora da chiarire. Lo ha confermato la moglie Mariza, chiedendo il massimo rispetto nei confronti del marito. Nato a Terceira, isola dell’arcipelago delle Azzorre, Luis ha avuto una vita molto difficile, segnata dalla sofferenza legata a problemi fisici congeniti che gli impedivano di fare sport. Tuttavia, non si è mai arreso riscattandosi proprio grazie al lavoro sui muscoli. Talmente sviluppati da spingerlo ad autodefinirsi come il più pompato di sempre.
“Sono nato con problemi fisici che mi rendevano impossibile fare sport e all’età di 20 anni, quando ho iniziato a fare judo, ho subito capito che la mia passione erano i muscoli. Con l’aiuto di mio padre abbiamo realizzato pesi in cemento e ho iniziato ad allenarmi a casa. Ed è a casa che mi sono sempre allenato, acquistando poco alla volta pesi e macchine. Oggi, dopo 26 anni, ho una palestra con il minimo indispensabile“, aveva spiegato in un video su YouTube. Il titolo del filmato? Piuttosto evocativo: Da disabile a vincitore, una storia di motivazione e di superamento delle sfide bella vita.
Gracile e piccolino, Marco Luis crebbe con l’idea di diventare grande e grosso come i suoi idoli cinematografici Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. Come detto, dopo il primo approccio col judo, sport che comunque non lo affascinava più di tanto, seguì il consiglio di un amico, iniziando a frequentare le palestre. Si innamorò del bodybuilding, anche se non avevo idea di come ci si allenasse o ci si nutrisse. Così, si è fatto una cultura leggendo ogni pubblicazione possibile sull’argomento. Oltre a Schwarzy i suoi modelli erano Kevin Levrone, la cui foto aveva incollato sul diario. E Ronnie Coleman.
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Soprannominato monstro per la sua fisicità, Luis era anche coach, motivatore online e influencer. Orgoglioso del suo percorso che lo ha portato brillantemente a superare le sue difficoltà, il culturista ha spiegato di essere stato naturale fino a 32 anni, senza mai conoscere cosa fosse la chimica. “Non mi sono mai allenato in palestre commerciali. E solo a 40 anni, nel 2018, ho gareggiato per la prima volta e ho vinto“. Su Instagram, dove poteva contare su un seguito di appassionati, circa 25.000 followers, erano seguitissimi i suoi video di preparazione. In cui mostrava come lavorava sui muscoli per renderli potenti.