Italia-Corea del Sud, ottavo di finale dei mondiali di Corea e Giappone del 18 giugno 2002 è passata alla storia per il famigerato arbitraggio di Byron Moreno. Forse la giacchetta nera più odiata dai tifosi italiani. Che dopo una vita a dir poco avventurosa, segnata anche da un arresto per droga nel 2011, per traffico di eroina, ora alcune fonti sostengono che farebbe il conduttore radiofonico di un programma sportivo. Non pago, insegna in una scuola arbitri in Ecuador. Se non ricordate nulla di quello che successe, vi rinfreschiamo la memoria.
Altro che partita del secolo, in quella gara successe veramente di tutto. L’Italia di Trapattoni, con Del Piero, Vieri e Inzaghi, Nesta e Cannavaro e Buffon è più forte degli avversari. Ma non abbiamo fatto i conti con Byron Moreno, quarantaduenne di Quito, in Ecuador. Dopo quattro minuti di gioco l’arbitro assegna un rigore ai padroni di casa. Buffon para ma è un’avvisaglia sonante.
Quando Vieri porta in vantaggio gli azzurri, la strada sembra in discesa. Ma è qui che Moreno dà il peggio di sé. Non espelle Kim Tae-Young, già ammonito. Ammonisce a raffica Tommasi e Zanetti. Nega un rigore per fallo su Totti. E dopo l’insperato pareggio dei coreani che porta la gara ai supplementari, il colpo di scena. Nega un altro rigore a Totti che prende una seconda ammonizione per simulazione e viene espulso. Annulla il 2-1 italiano per un fuorigioco inesistente. La rete sarebbe valsa il passaggio del turno immediato, con il golden goal.
Che invece, subiamo noi. La Fifa apre un’indagine che tuttavia non mostrerà alcun illecito. Moreno, accusato di svariate combine in patria, smette di arbitrare un anno dopo.
Nel 2003 è ospite di disonore nel programma Rai, Stupido Hotel dove si fa dileggiare in tutti i modi possibili e immaginabili, mentre attorno a lui ballano Carmen Russo e Lory Del Santo.
Finisce in manette nel 2011 per possesso di droga. Viene pizzicato al JKF di New York con addosso sei chili di eroina. Per lui arriva una condanna a 30 mesi di carcere da scontare nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn. Moreno ne fa 26 ed esce prima per buona condotta, tornando poi in Ecuador. Di lui restano lo sguardo vitreo e sfidanti nei momenti più concitati della partita. E la leggendaria battuta di Bobo Vieri, dopo il suo arresto:
“Sei chili di droga? Li aveva già nel 2002, ma non nelle mutande, nel corpo!“
Battute a parte, la più ricca intervista a Byron Moreno che si conosca risale al 2019 ed è stata rilasciata al canale YouTube.Fùtbol sin Cassette. In cui un Moreno piuttosto dimesso e imbolsito ha raccontato la sua Italia-Corea del Sud. Ammette qualche errore, ma si promuove. E dice:
“Il peggior nemico dell’arbitro è la televisione, che ha 20 telecamere mentre tu sei uno solo“.