Davide Astori morì il 4 marzo 2018, a soli 31 anni, in un albergo di Udine dove si trovava con la sua squadra, la Fiorentina, per giocare contro l’Udinese. L’autopsia stabilì che la causa di morte del calciatore era dovuta ad una fibrillazione ventricolare improvvisa, conseguenza di una cardiomiopatia aritmogena silente che inizialmente era stata scambiata per una bradiaritmia.
La morte dell’atleta sorprese tutti, con le categorie di calcio professionistico italiano che decisero di rinviare le partite in calendario in quei giorni. Ai funerali del centrale parteciparono tantissimi colleghi e anche squadre avversarie che dimostrarono grande affetto nei suoi confronti. Oggi Davide riposa nel cimitero di San Pellegrino Terme dove la sua tomba viene visitata ogni anno da tantissimi affezionati fan oltre che dai suoi cari.
Davide Astori nacque a San Giovanni Bianco il 7 gennaio del 1987, crescendo nelle giovanili del Milan che lo prese quando aveva quattordici anni dal Ponte San Pietro. Dopo due anni in prestito tra Pizzighettone e Cremonese il difensore arrivò nel calcio che conta debuttando in Serie A con il Cagliari. Davide rimase in Sardegna per sei anni per poi andare in prestito alla Roma per una stagione e chiudere la sua carriera alla Fiorentina. Il calciatore ebbe anche l’occasione di vestire la maglia dell’Italia per 14 volte segnando anche una rete.