Kevin De Bruyne è da poche ore un nuovo giocatore del Napoli campione d’Italia. Considerato uno dei migliori centrocampisti di tutti i tempi non ha avuto, però, un percorso facile nella sua adolescenza, soprattutto durante gli anni trascorsi lontano da casa, quando la sua carriera cominciava a prendere forma. All’età di 14 anni lascia Drongen, suo paese d’origine in Belgio, per entrare nell’academy del Genk, che si trovava a due ore da casa. Il primo anno trascorre in collegio. Il secondo, la società gli trova una famiglia affidataria per garantire un ambiente più familiare. All’inizio, il giovane Kevin, sempre disciplinato e attento, sembra adattarsi bene, nonostante la sua introversione.
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Tuttavia, al termine della stagione, dopo una parentesi a casa per l’estate, scopre che la famiglia affidataria ha deciso di non tenerlo più. Il motivo? Il suo carattere chiuso. La madre gli comunica la nuova con le lacrime agli occhi:
“La famiglia affidataria non ti vuole più lì per via di chi sei. Hanno detto che sei troppo silenzioso. Non riescono a interagire con te. Hanno detto che sei difficile“.
De Bruyne riceve la notizia con molto dolore e, come ogni ragazzino, reagisce con rabbia ma anche determinazione, giurando a sé stesso di diventare un grande calciatore. Di lì a poco, la svolta. In un match serale entra in campo dalla panchina e segna cinque gol in un solo tempo.
Idealmente, ogni gol è per le parole che si è sentito dire: “timido”, “difficile”, “troppo silenzioso”. La goleada gli vale la promozione in prima squadra in meno di due mesi, ma scatena anche un tentativo di ricucire da parte della famiglia affidataria, che si presenta al club e offre una versione alternativa della questione. A questo punto, De Bruyne risponde a tono.
“No. Mi avete buttato nella spazzatura. Ora sto bene e mi volete di nuovo?“
Il resto è storia. Dopo la consacrazione al Genk, la breve esperienza a Chelsea, e il successo in Bundesliga con il Wolfsburg, arriva l’approdo al Manchester City nel 2015. Qui vince sei Premier League, tre Coppe di Lega, una Champions League. Ora, si apre il capitolo Napoli.