La nazionale inglese è la squadra dei tre leoni. Questo perché sulla casacca bianca c’è uno stemma con tre leoni d’oro orizzontali in campo rosso. Si tratta dello stemma dei Plantageneti ereditato dai normanni. Il simbolo si lega a Riccardo I Plantageneto, meglio conosciuto come Riccardo Cuor di Leone, che lo introdusse nel 1190 per infondere fierezza e coraggio tra le truppe. Il monarca di fatto si ispirò al simbolo del Ducato di Normandia. Secondo alcune fonti, infatti, lo stemma dell’Inghilterra è il risultato dell’unione tra l’insegna normanna e quella di Aquitania, con un unico leopardo d’oro in campo rosso. Sarebbe stato poi Enrico II d’Inghilterra ad aggiungere il terzo, sposando Eleonora d’Aquitania nel 1152.
Dalle campi di battaglia allo stadio
Fin qui, la storia. Ma quando è comparso sulle maglie inglesi? La prima volta fu nella gara contro la Scozia del 1872. La scelta fu alquanto naturale. Quando nascque la Football Association (FA) nel 1863, si scelse il simbolo dei tre leoni per fare appello alla forza degli antenati. Solo una volta il disegno venne modificato. Era il 1949 e la corona sulla testa dei leoni venne tolta per evitare confusione con la nazionale inglese di cricket.
I tre leoni, dunque, sono il simbolo della nazionale inglese e a loro è dedicato quello che viene considerato l’inno ufficiale del calcio britannico, Three lions, nota anche come It’s Coming Home or Football’s Coming Home. La canzone è stata scritta da David Baddiel, Frank Skinner e dalla rock band the Lightning Seeds. Usc’ il 20 maggio 1996 per supportare la nazionale inglese durante gli Europei del 1996, organizzati proprio dal Regno Unito.
La canzone ironicamente sottolinea quanto l’Inghilterra sia incapace di raggiungere un risultato importante, quando è a un passo da esso. L’ultima volta, proprio in finale contro l’Italia agli Europei del 2021, quando gli azzurri, a Wembley, si imposero per 4-3 ai calci di rigore. Allo stesso tempo, però, i protagonisti sostengono ugualmente la squadra. Facendo appello ai grandi che portarono la nazionale alla vittoria dei mondiali del ’66.