Max Kolomatsky un nome ce l’ha. E ha anche una carriera avviata di artista e filmaker. Ma è diventato famoso negli ultimi mesi per un’attività che svolge in maniera completamente anonima. Si diverte ad andare in giro per New York e trasformare i volantini che si trovano solitamente appiccicati ovunque. Dal palo del semaforo al secchio dell’immondizia, fino a porte e muri. Foglietti fatti in casa dai vari professionisti che offrono i loro servigi, che spesso e volentieri finiscono nel dimenticatoio (diventando spazzatura). Cosa fa il buon Kolomatsky, alias The Cool Looking Bug (l’insetto figo)? Prende il volantino, lo porta a casa e lo stravolge con il suo tablet.
Ingrandisce l’immagine, migliora le scritte, dà risalto ai nomi, usa colori squillanti e memorabili. Poi, torna sul luogo del “delitto” e mette le sue creazioni al fianco di quelle originali. Con la speranza che possano catturare l’occhio e arrivare a destinazione nel modo migliore.
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25 anni, digital artist e filmaker di stanza a New York, Kolomatsky vive un momento di profonda crisi artistica quando scopre questo suo talento incredibile. Passeggiando per Brooklyn lo colpisce un’idea assurda e brillante al tempo stesso: migliorare i volantini. Il primo lavoro? Su un volantino in cui cercavano giocatori di Catan, un gioco da tavolo tedesco. Scritto malissimo. Max non giudica chi lo ha fatto, ma si chiede subito se l’obiettivo, ovvero trovare persone con cui giocare, possa essere raggiunto in altro modo. Quindi, gli dà un tocco magico in più.
Sono tanti i progetti rifatti da Kolomatsky, quelli di un tuttofare, di un traslocatore e addirittura di una rock band. “Sono contrario alle gabbie. C’è tanto spazio al mondo dell’arte per gente che ha una carriera come la mia. Voglio diffondere questa conoscenza, non chiudere la porta“, ha detto in un’intervista al Washington Post. Ribadendo quanto sia importante che questa nuova forma d’arte si diffonda il più possibile.
Inizia così una nuova carriera artistica che gli fa costruire un nome diventato celebre sui social. Perché Max non si fa pagare per il lavoro che fa, ma il successo arriva di rimbalzo. Oggi, infatti, collabora stabilmente con Adobe. Anche se non ha intenzione di mollare la sua impresa.
Ogni disegno gli porta via “solo” un giorno o due, che vengono scrupolosamente documentati sul suo profilo Instagram e su YouTube (con oltre mezzo milione di followers ciascuno).