Molti si sono chiesti se il comune di Bugliano esiste davvero. La risposta è no, Bugliano non esiste nella realtà, bensì solo sui social network, dove è stato creato proprio con lo scopo di fare satira sull’attualità. La pagina Facebook del comune fittizio vanta più di 200mila seguaci. Mentre il profilo Twitter, aperto nel 2019, è nato come pagina ufficiale dell’amministrazione comunale di Bugliano, sotto la guida del sindaco Fabio Buggiani, anch’egli ovviamente personaggio di finzione, ed in pochissimo tempo è diventata virale. Le pagine social vengono utilizzate dagli amministratori per promuovere eventi assurdi e ovviamente farlocchi.
Ma sono in molti, nel corso degli anni, ad esserci cascati, anche perché l’umorismo di Bugliano è spesso connesso a eventi di attualità.
Il finto comune si troverebbe in Toscana, provincia di Pisa, e di toscano ha tutto l’umorismo irriverente e goliardico: nella descrizione si leggeva che il paese era “specializzato nella coltivazione della barbabietola da zucchero”.
Gli amministratori hanno persino ideato uno stemma del Comune, bianco e rosso con un cerchio che richiama la bandiera del Giappone. A quanto pare, gli abitanti di Bugliano viaggiano solo in ape e per diventare residenti si deve compilare un modulo in cui si dichiara di non essere celiaci e di essere idonei alla guida di motocarri modello Piaggio Ape 50.
Qualche esempio di alcune delle più esilaranti prese in giro: nel 2019 è uscita una circolare in cui si affermava che il sindaco del comune di Buggiano avrebbe voluto finanziare il reddito di cittadinanza con degli autovelox, per potersi permettere anche l’assunzione di tre navigator.
Nel periodo della pandemia di Covid-19 poi, il Comune ha avuto molto materiale a disposizione, prendendo di mira i negazionisti del virus e le tesi dei No Vax. Ma non sono stati solo utenti social a credere alle bufale: a luglio 2020, infatti, era circolata la notizia che il sindaco renziano di Bugliano aveva tolto la cittadinanza onoraria al cantante Andrea Bocelli a seguito delle sue dichiarazioni negazioniste sul Covid.
La bufala è finita nientemeno che sulla prima pagina de “La Nuova Padania”, che successivamente ha ammesso di “aver preso un abbaglio” e si è scusato coi suoi lettori. Sempre su Twitter, molti no-vax hanno preso alla lettera i messaggi “intimidatori” del comune contro i no-vax residenti, suscitando le proteste dei negazionisti.