Simone Caminada, nato nel 1983 a Salvador Bahia, in Brasile è stato l’assistente e compagno di Gianni Vattimo, dal 2010 fino alla morte di quest’ultimo, nel 2023. Nel 2023 Caminada è stato condannato a due anni per circonvenzione di incapace, nei confronti di Vattimo, lui però si è difeso sostenendo invece di aver tutelato il suo patrimonio da persone che volevano sfruttarlo.
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Caminada si è diplomato come Maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte Benvenuto Cellini di Valenza Po, ad Alessandria e nel corso della sua carriera è stato prima restauratore (un percorso che ha abbandonato quasi subito dopo il diploma), poi stilista e infine ha preso parte a diverse manifestazioni artistiche a Milano in diversi ruoli, promoter, direttore artistico, organizzatore. Successivamente, dopo aver archiviato diverse esperienze a teatro e in tv, si trasferisce a Torino, dove si inserisce nel mondo accademico e politico del capoluogo piemontese. Qui conosce Gianni Vattimo ed entra a far parte del suo staff, per occuparsi della sua agenda politica e culturale.
Nel 2011 Simone Caminada inizia la sua controversa relazione con Gianni Vattimo, da lui descritta con questi versi: “Se dovessi immaginare come spiegare a qualcuno il mio rapporto con Gianni lo farei con le note di questa canzone di Guccini portata al successo dai Nomadi. !Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera” La sera ci ricorda il buio che sta per arrivare della notte e le arcane paure ad essa collegate da una parte, e credo sia la parte del bambino, mentre, dall’altra, la sera è quella scala mobile che ci conduce alla meta del nostro compierci nel destino. E questo credo sia l’arrovellarsi del vecchio. In questa chiave romantica per me è la poesia del nostro stare insieme.”
Nel 2023 Caminada viene condannato a due anni per circonvenzione di incapace perché, come spiega gay.it, si sarebbe approfittato delle precarie condizioni di salute psicologiche di Vattimo, affetto da parkinson e depressione. Durante il processo, svela Repubblica, Caminada viene accusato da Stefano P. un altro ex compagno di Vattimo di aver preso totalmente il controllo sulle finanze del suo compagno, tanto da impedirgli di fare donazioni generose, come faceva prima e dopo averlo isolato dagli affetti più intimi, si sarebbe assicurato “la gestione del patrimonio economico del filosofo, facendosi nominare erede e autointestandosi polizze. Il tutto in un periodo in cui per età e debolezza senile, Vattimo sarebbe stato particolarmente raggirabile”. Caminada si era difeso spiegando di aver messo un freno al fiume di denaro elargito da Vattimo per tutelare il suo patrimonio. Lo stesso Stefano P. ad esempio, aveva una carta di credito collegata al conto di Vattimo, di cui disponeva a piacimento.
“Anche nel caso in cui venissi condannato, a meno che io non vada in carcere, resterò accanto a Gianni. Viviamo insieme da anni. Cosa dovrei fare? Abbandonarlo come hanno fatto tutti gli altri? Dovrei lasciarlo morire da solo?”
Nelle cronache si è parlato di Caminada anche per le accuse di stupro che gli sono state fatte da una ragazza, nel 2019. Anche in quell’occasione Vattimo prese le difese del ragazzo, spiegando che secondo lui si trattava di una montatura, vito che Caminada non è eterosessuale.