Francesca Fiori, nata a Bolzano nel 1972, è presidente del consiglio di circoscrizione Don Bosco. Dopo aver ottenuto il diploma di Liceo Linguistico, però, ha lasciato la città per farvi ritorno dopo quasi vent’anni passati a lavorare come manager in diverse parti del mondo. Alla base della sua decisione c’è la volontà di crescere il figlio Jacopo in una dimensione più ristretta ed umana. È una tifosa del Sudtirol ed è proprio in occasione di una partita della sua squadra contro il Catanzaro, che Fiori è stata aggredita allo stadio Druso, il 7 ottobre 2023.
Nonostante questo, però, a determinare la sua decisione di tornare a casa sono soprattutto le condizioni di salute del fratello, Mattia Fiori rimasto in coma vigile per sette lunghi anni a causa di uno shock anafilattico causato da un antibiotico che gli era stato prescritto per una cistite. Un periodo di tempo in cui Mattia è stato seguito da Francesca e dai loro genitori, Dilva e Renato Fiori, un periodo in cui ha cercato di mettere a frutto la sua esperienza per aiutare le persone più fragili. Agendo in questo senso, dunque, è diventata Presidente del Consiglio di Quartiere Don Bosco della lista Zanin.
Attualmente, però, è diventata la protagonista e la vittima di un’aggressione allo stadio Druso durante la partita contro il Catanzaro. Il fatto si è svolto all’uscita del bagno delle donne. Qui, dopo aver accidentalmente urtato la spalla di una tifosa, la Fiori viene schiaffeggiata dal fidanzato di questa per poi essere gettata a terra e presa a calci da altri tifosi della squadra calabrese.
Fiori ha raccontato al quotidiano Alto Adige cosa è successo: “Alla fine della partita all’uscita dei bagni, ho sbattuto del tutto involontariamente contro una giovane tifosa avversaria. Un gesto che probabilmente è stato frainteso e interpretato come una provocazione. Il fidanzato della ragazza mi ha dato uno schiaffo. Sinceramente, non me l’aspettavo. Mi sono spaventata, ho reagito a mia volta, minacciando di denunciarli. A quel punto sono intervenuti altri quattro, cinque tifosi che mi hanno buttata a terra e presa a calci in faccia”
Fortunatamente la consigliera ha riportato solo qualche contusione dopo essere stata soccorsa da amici e sostenitori del Südtirol. Sembra, comunque, che non abbia alcuna intenzione di sporgere denuncia nonostante un fatto del genere faccia molto riflettere sui livelli di aggressività personale che si stanno raggiungendo in diverse condizioni e situazioni. “Sono cose che non dovrebbero succedere, ma possono succedere sia dentro che fuori lo stadio. Tanto che io continuerò ad andare alle partite del Südtirol e invito tutti a continuare a fare altrettanto”