Alessia Merz, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato anche di Gianni Boncompagni e delle accuse di molestie o di atteggiamenti inappropriati verso le giovani showgirl con cui ha collaborato, sostenendo che il regista e autore di Non è la Rai con lei si è semre comportato in maniera corretta e che eventualmente sarebbe bastato dire “no” ai suoi inviti.
La Merz ha esordito con successo nel celebre programma televisivo Non è la Rai durante la sua seconda edizione, dove è rimasta fino alla chiusura nel 1995, diventando uno dei volti più noti e amati dal pubblico. Tra gli argomenti toccati nell’intervista al Corriere della Sera, anche il rapporto con Boncompagni: “Geniale, ironico, era una persona molto sola. Lo hanno infangato, ma con me è sempre stato corretto. Magari ti invitava a cena a casa sua, bastava dire di no, non è che cascassi dal pero”.
Alessia Merz, che oggi ha lasciato il mondo dello spettacolo, nella sua intervista al Corriere, ha rievocato alcuni retroscena di quegli anni: “Ero timida, non avevo ancora la faccia tosta che mi è venuta dopo, durante il provino ballai Please don’t go. Mi ricordo le terribili mamme delle altre concorrenti ‘Questa viene qui a rubarci il lavoro’. Inoltre, ha raccontato di come la sua vita è cambiata dopo essere stata scelta per il programma, con un contratto che da un mese è diventato di un anno: “Di colpo mi cambiò il mondo. – ha detto – Fissa in prima fila, le stesse ragazze che prima mi detestavano di colpo mi coccolavano, mi portavano l’acqua, mi lisciavano i capelli, mi facevano i massaggini sul collo, sperando di rubare un’inquadratura grazie a me”. Oggi Ale
Riguardo Boncompagni, deceduto nel 2017, qualche anno fa fu accusato di molestie sessuali da parte di un’ex partecipante al programma, Laura Colucci. La donna, alla testata Today aveva infatti dichiarato che Boncompagni : “amava contornarsi di persone giovani. Il rapporto con le ragazze era professionale e a volte anche extraprofessionale. Che lui avesse delle relazioni con le ragazze non mi riguarda, con me non ci ha mai provato, prediligeva le ragazze che venivano da un basso ceto sociale, quelle più affamate di successo e pronte a mettersi in gioco”.